Domenica 21 gennaio scadono i termini per la presentazione dei simboli delle coalizioni dei partiti che vogliono partecipare alle elezioni politiche 2018
Alle elezioni politiche 2018 il prossimo 4 marzo gli italiani troveranno alcuni simboli che già conoscono (con qualche modifica), altri finiranno sulla scheda elettorale per la prima volta, altri ancora ritornano da un passato che riesuma la Prima Repubblica. Oltre alle liste già politicamente rappresentate in Parlamento, ci sono altri movimenti e partiti chiamati per legge a raccogliere le firme necessarie per partecipare alle elezioni politiche. Dopo di che, toccherà poi agli uffici del ministero dell’Interno vagliare la regolarità delle liste. Il 31 gennaio sul sito del ministero dell’Interno saranno pubblicati i simboli depositati; entro l’8 febbraio saranno pubblicate sullo stesso sito le liste dei candidati; entro il 12 febbraio la pubblicazione delle liste arriverà alla Gazzetta Ufficiale.
Quali partiti ci sono, ecco i simboli: il centrodestra
Forza Italia – Berlusconi presidente.
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Fratelli d’Italia – Giorgia Meloni. La presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, presenta il nuovo simbolo del partito con il suo nome durante l’assemblea nazionale di FdI a Bologna, 13 gennaio 2018. A
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Il centrosinistra, avrà in coalizione:
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La candidata è la ministra della Salute Beatrice Lorenzin.
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Oltre alle liste già politicamente rappresentate in Parlamento, ci sono altri movimenti e partiti chiamati per legge a raccogliere le firme necessarie per partecipare alle elezioni politiche, come:
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Potere al Popolo è invece un soggetto nato a dicembre per iniziativa del centro sociale napoletano Ex-Opg Occupato, a cui concorrono Rifondazione Comunista, PCI, Sinistra Anticapitalista. Candidata Viola Carofalo.
Per una sinistra rivoluzionaria (pcl+scr, candidato Claudio Bellotti ).
Accanto ai rappresentanti di queste liste, tradizionalmente, salgono le scale del Viminale, dopo una attesa che comincia la notte precedente, molti volti nuovi, spesso senza grandi possibilità di successo. Toccherà poi agli uffici del ministero dell’Interno vagliare la regolarità delle liste.