Lo afferma il dg di Consob Angelo Apponi in audizione alla Commissione banche
Banca d’Italia non segnalò alla Consob “problemi” di Veneto Banca in vista dell’aumento di capitale del 2013 anzi indicò che l’operazione era “strumentale a obiettivi previsti dal piano per effettuare eventuali acquisizioni coerenti con il modello strategico della banca salvaguardando liquidità e solidità“. E’ quanto afferma il dg Consob Angelo Apponi in audizione alla Commissione banche che gli ha chiesto perchè non fosse intervenuta nonostante ci fossero segnali di crisi dell’istituto veneto.
“Le reazioni della Consob – ha spiegato ancora Apponi – dipendono dal tipo di informazioni e dalla convergenza di indizi. L’ispezione si fa quando esistono sufficienti indizi“. La vicenda del prezzo delle azioni “Riteniamo che sia stata seriamente trattata con una nota nel prospetto informativo che è il documento previsto dalle norme comunitarie, può piacere o no. All’epoca non avevamo indizi e infatti abbiamo proceduto quando ci hanno informato”. Apponi ha quindi ribadito che “Se avessimo avuto segnali di quella profondità avremmo reagito in maniera diversa”. Secondo il dg di Consob la lettera di Bankitalia dell’8 maggio 2013 “non mi sembra che segnalasse una sofferenza, anzi prevedeva un’acquisizione”.
Ansa