Consuma circa sei volte in meno rispetto a un satellite a propulsione chimica e sarà operativo per i prossimi 15 anni
Nei giorni scorsi, un satellite europeo ha raggiunto quest’orbita in tempi record, in soli quattro mesi dal lancio (avvenuto lo scorso giugno) con un nuovo metodo di propulsione, uno di quelli maggiormente innovativi: non più il classico motore-propulsore a combustibile liquido, ma a propulsione elettrica. E il satellite è ad elevate prestazioni: Eutelsat172B, costruito da Airbus per Eutelsat, uno dei principali operatori satellitari al mondo, che combina 13 kW di potenza del suo carico utile, con una massa di soli 3.550 kg. Lanciato a bordo di un razzo Ariane 5 da Kourou, nella Guiana francese, lo scorso 1° giugno 2017, ha raggiunto con successo l’orbita iniziale attorno alla Terra. Poi, il centro di controllo spaziale a Tolosa ha gestito il controllo delle prime operazioni, apertura dei pannelli solari e dei bracci a propulsione elettrica, supervisionando i test iniziali completati prima di avviare la fase di ascesa verso l’orbita.
Durante questa fase, durata quattro mesi, i propulsori elettrici hanno guidato il satellite verso la sua posizione definitiva, consumando circa sei volte in meno la massa di propellente utilizzata per un satellite a propulsione chimica. Dopo aver completato i test del carico utile tecnologico di bordo in orbita, e aver raggiunto la sua posizione operativa, guidato dal team Eutelsat, il satellite entrerà in servizio commerciale a novembre, con l’obiettivo di fornire servizi di telecomunicazione, banda larga e connettività in volo nella regione Asia-Pacifico. Si prevede che la sua attività in orbita superi i 15 anni: «Siamo la prima compagnia ad utilizzare la propulsione elettrica per satelliti di questa dimensione e capacità, consentendone il lancio in totale efficienza. Inoltre, grazie al nostro sistema di progettazione, la strategia operativa e la tecnologia di propulsione al plasma che abbiamo implementato, abbiamo completato il trasferimento in orbita geostazionaria a propulsione elettrica più veloce che mai, condizione che permetterà a Eutelsat di far entrare in servizio il proprio satellite elettrico in tempi record» è stato il commento di Nicolas Chamussy, a capo del settore sistemi spaziali di Airbus.
Yohann Leroy, Responsabile Tecnico di Eutelsat, ha aggiunto: «Eutelsat 172B conferma rilevanza della rapida adozione della tecnologia di propulsione elettrica da parte di Eutelsat. Combinando la propulsione elettrica, l’elevata capacità trasmissiva, i bracci meccanici e le tecniche di stampa 3D, il nostro nuovo satellite riflette inoltre la capacità dell’Europa di promuovere l’innovazione per aumentare la competitività del nostro business. Siamo lieti di far entrare questo satellite in servizio commerciale il prossimo mese, pronto a servire nostri clienti nella regione Asia-Pacifico».
Lo sviluppo di satelliti Airbus Eurostar completamente elettrici è stato supportato da ESA (Agenzia Spaziale Europea) e dalle agenzie spaziali dei paesi europei, in particolare in Francia dal CNES, l’agenzia spaziale francese, nell’ambito del programma PIA (Plan d’Investissements d’Avenir) e nel Regno Unito dall’Agenzia spaziale britannica.
Antonio Lo Campo, La Stampa