Un commando di dieci uomini armati ha aperto il fuoco su un autobus di studenti diretti al campus della Technical University. Due donne sono morte e testimoni raccontano di diversi studenti feriti. Media locali ipotizzano la responsabilità del gruppo terrorista somalo al Shabaab
MOMBASA – La polizia ha riferito che dieci uomini armati, sbucati dalla boscaglia, hanno iniziato a sparare all’interno del campus dell’Università di Kwale, cittadina a 35 chilometri da Mombasa: “Un autobus stava portando gli studenti della Tum dagli ostelli alle aule universitarie scortato da staff del college e da due poliziotti, quando un commando di 10 uomini armati è comparso all’improvviso da dietro i cespugli e ha iniziato a sparare su una delle auto di scorta”. Due donne dipendenti dell’ateneo sono morte e diversi studenti sarebbero rimasti feriti. Una testimone ha riferito alla Reuters di essere scappata non appena ha sentito la raffica di spari e di aver visto molti studenti coperti di sangue. Non è ancora confermata l’identità degli attentatori. Il giornale locale Daily Star riporta che il commando sarebbe formato da estremisti islamici, probabilmente membri del gruppo terrorista somalo al Shabaab, che imperversa in Kenya dal 2006, soprattutto al nord al confine con la Somalia. E’ di soli due anni e mezzo fa la strage di Garissa, quando un gruppo di jihadisti ha fatto irruzione nel campus universitario, nel nordest del Paese, uccidendo 148 studenti. L’attacco fu rivendicato da al Shabaab. In seguito alla strage, il Governo adottò severe misure di sicurezza a protezione degli studenti. Le università del Paese sono in grande fermento in questi giorni pre-elettorali. Le proteste sono scoppiate giovedì scorso contro l’arresto del deputato Babu Owino, ex leader studentesco accusato di eversione e di incitamento alla violenza. Le autorità in seguito agli episodi di violenza che hanno provocato il ferimento di 27 studenti, hanno deciso di chiudere l’università di Nairobi a tempo indeterminato “per motivi di sicurezza”. La sparatoria al campus di Mombasa avviene in un momento delicato per il Paese africano. Le elezioni dell’8 agosto, che hanno visto vincente il presidente in carica Uhuru Kenyatta, sono state annullate dalla Corte Suprema per brogli elettorali denunciati dall’opposizione guidata da Raila Odinga e la nuova data per il voto è stata fissata per il 26 ottobre. In questa situazione incerta pre-elettorale, non manca giorno in cui i sostenitori di Odinga non scendano in piazza per chiedere nuove regole per il secondo voto, e soprattutto le dimissioni dei vertici della Commissione elettorale che, secondo quanto sentenziato dalla Corte, sarebbe responsabile dell’irregolarità. Se le regole non cambiano e i manager non si dimettono, il leader della Nasa (il movimento politico che fa capo a Odinga) ha minacciato di boicottare le elezioni .Alla provocazione di Raila, ha risposto subito il presidente Kenyatta che dal podio di Mombasa proprio ieri, ha rivolto un appello al suo sfidante dicendogli che se non si sente pronto a correre nuovamente per la poltrona presidenziale, può anche ritirarsi. 38 persone sono morte negli scontri con la polizia nei giorni successivi all’elezione di Kenyatta e ogni giorno si continuano a contare i feriti nelle manifestazioni a sostegno dell’opposizione.
La Repubblica