Annunciato a Stoccolma: il vincitore è dell’ università di Chicago, ha scritto il libro «La spinta gentile». Studia le conseguenze dei comportamenti sull’economia
Era il tassello che mancava per chiudere la stagione 2017, dopo i riconoscimenti assegnati per la Letteratura, la Medicina, la Fisica, la Pace. Il Nobel, anzi, il Premio per l’Economia — la «scienza triste» — è arrivato questa mattina. Premio a Richard Thaler, università di Chicago, autore di Nudge, La spinta gentile, «la nuova strategia per migliorare le nostre decisioni su denaro, salute e felicità», scritto con Cass Sunstain. La motivazione è «il suo contributo all’economia dei comportamenti», ha detto la Royal Swedish Academy of Sciences, le implicazioni sociologiche dell’economia.
Il Premio all’Economia viene assegnato solo dal 1969 e, come gli altri, è in memoria di Alfred Nobel. Il facoltoso industriale svedese, morto nel 1896, ha pensato ai premi alla conoscenza come «benefit» per il genere umano, ma nel suo testamento non aveva previsto questo riconoscimento, che è stato istituto dalla Sveriges Riksbank, in occasione dei 300 anni dalla sua fondazione, e viene gestito comunque gestito dalla Fondazione Nobel, è consegnato assieme agli altri premi (la cerimonia è in dicembre) e segue la stessa procedura degli altri: l’Accademia reale delle Scienze svedese invita persone e organizzazioni qualificate a suggerire i candidati. Quindi una commissione di esperti seleziona i candidati, a suo avviso, più meritevoli. Invia il rapporto all’Accademia reale delle scienze che prende la decisione finale e inappellabile, nell’ottobre di ogni anno. L’annuncio viene dato dopo aver informato il candidato vincente. Finora sono state 78 le personalità che hanno ricevuto il Nobel per l’Economia e fra queste soltanto una donna, Elinor Ostrom della Indiana University. L’anno scorso il riconoscimento andò a Bengt Holmström per la «teoria dei contratti». Per l’Italia vinse nel 1985 Franco Modigliani, docente anche al Mit di Boston, per «la sua analisi pionieristica del risparmio e dei mercati finanziari».
Alessandra Puato, Corriere della Sera