Personale navigante sul piede di guerra, dopo la bancarotta e i tagli alle rotte di lungo raggio annunciate nei giorni scorsi. La possibile acquisizione da parte di Lufthansa nel mirino di Ryanair che, come per Alitalia, punta sul vettore tedesco
Ieri sul caso Airberlin-Alitalia, compagnie “lasciate nel caos da Etihad” si era mossa con dichiarazioni pesantissime la potente associazione dei piloti europei. E stamattina è arrivata la risposta della categoria: i comandanti del secondo vettore tedesco dopo Lufthansa hanno preso atto della chiusura delle trattative per il passaggio (e il salvataggio del posto di lavoro) di gran parte della categoria in altre compagnie e hanno improvvisamente incrociato le braccia e lasciato a terra migliaia di passeggeri in Germania.
Sono stati annullati circa 70 voli e 7mila persone sono rimaste negli scali tedeschi con i propri bagagli a causa dell’improvviso e mai annunciato sciopero bianco dei piloti di Airberlin. Sono saltati diversi importanti collegamenti interni, come quelli da e per Berlino, Dusseldorf, Amburgo oltre a Monaco, Palma di Maiorca, Zurigo, Stoccolma e Vienna. Altri disagi sono previsti nel corso della giornata. La compagnia, sul proprio sito, si scusa e invita i passeggeri a non recarsi in aeroporto e a informarsi se sono previsti cambiamenti al proprio piano di volo.
Airberlin, “sedotta” e abbandonata al proprio destino da Etihad – sorte per il momento non condivisa da Alitalia che invece continua a volare senza problemi – nei giorni scorsi aveva annunciato un taglio netto ai voli intercontinentali. Il fallimento non permette al momento una ripresa delle normali attività e di programmare tutti i collegamenti già schedulati per l’inverno. Nel frattempo Lufthansa si è fatta avanti per rilevarne le attività ma in molti – Michael O’Leary di Ryanair in prima fila – hanno protestato per la carenza di trasparenza chiedendo a gran voce un percorso simile a quello di Alitalia nel nostro Paese, con un bando di vendita al miglior offerente.
Lucio Cillis, Repubblica.it