Valerie Plame Wilson è ricorsa a una raccolta fondi per raggiungere il suo scopo
“Se i dirigenti di Twitter non metteranno a tacere la violenza e l’odio di Trump, allora tocca a noi farlo”. Con questo messaggio diffuso in un tweet, l’ex agente della Cia, Valerie Plame Wilson, ha invitato gli utenti ad appoggiare la sua missione e versare un contributo alla sua raccolta fondi, nata allo scopo di acquistare il social dei “cinguettii”, per poter bannare il presidente statunitense.
L’ambizioso obiettivo da raggiungere è un miliardo di dollari, e nonostante sia improbabile che infine riesca nell’impresa, un importante numero di persone ha comunque deciso di sostenerla: in appena una settimana, sulla pagina di GoFoundme dedicata, è stata superata quota 60mila, grazie al contributo di oltre 2mila persone.
Secondo le accuse lanciate nell’appello, il tycoon si servirebbe del social per “fare cose orribili” e la propaganda via post contribuirebbe a favorire la sua scalata, per questo andrebbe messo a tacere, tramite l’oscuramento del suo account.
This former CIA officer is crowdfunding to buy a major stake in Twitter — to delete President Trump’s account https://t.co/RELhuP03nj pic.twitter.com/dZlNWHzz4J
— CNN (@CNN) 25 agosto 2017
In una dichiarazione, rilasciata via email, la portavoce della Casa Bianca, Sarah Huckabee Sanders, ha commentato l’episodio, liquidandolo con poche parole: “Il suo ridicolo tentativo di violare il primo emendamento è l’unico esempio di intolleranza e odio visibile in questo contesto”.
Se l’ex agente dovesse riuscire a racimolare la cifra, sarebbe comunque lontana dal controllare l’intera compagnia, ma le permetterebbe di diventare un’importante azionista, in grado di esercitare un’influenza. I dirigenti di Twitter, contattati dalla stampa inglese, hanno preferito non commentare.
Huffington Post