Fondi sostenibili, cresce l’offerta in Italia

Gli azionari sono la maggioranza, ma alcune società di gestione hanno scelto la formula “a scadenza”. Nella comunità finanziaria aumenta l’esigenza di definizioni condivise dell’universo ESG. E il non-financial reporting fa passi in avanti.

Nei primi sei mesi del 2017, sono stati lanciati nove fondi sostenibili in Italia, nella quasi totalità dei casi da società di gestione estere. In tutto, però, le nuove classi disponibili sono una ventina, dato che alcuni comparti erano già venduti in altri paesi europei, con share class non registrate nel Belpaese. Continua, dunque, la fase di espansione dell’offerta di questi prodotti che era cominciata nel 2016.

I fondi azionari rappresentano la porzione più significativa, ma la varietà di categorie è ampia: dall’equity Europa ed Eurozona, a quello globale e dai mercati emergenti al settore tecnologico. Nel reddito fisso prevalgono i comparti che investono in obbligazioni a livello globale e diversificati in euro. C’è anche chi ha scelto di combinare la formula “a scadenza” al mandato socialmente responsabile. E’ il caso di BNP Paribas con BNPP Cedola Sostenibile 2021 e di Eurizon Capital con Eurizon ESG target 40 – Giugno 2022.

Una definizione di investimenti sostenibili

In Italia, come nel resto del mondo, l’aumento dell’offerta corrisponde con una crescente esigenza di definire l’universo sostenibile. Lo stesso High-level expert group on Sustainable finance istituito dalla Commissione europea nel dicembre 2016 con il compito di elaborare una strategia comune in questo campo ha indicato tra le priorità la classificazione di questi strumenti.

Morningstar (Sara Silano), Trendonline.com

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