Allo studio una tv tricolore omologa di quella francese pay
I francesi di Vivendi vogliono creare una Canal+ italiana con la maggioranza della nuova tv tricolore, omologa di quella a pagamento francese, in mano a Tim. Si modifica così, perciò, il piano ancora allo studio del finanziere bretone Vincent Bolloré, che guida Vivendi, per creare un grande gruppo dell’Europa meridionale che produca contenuti e presidi in parallelo il mercato delle telecomunicazioni. Questa volta il piano ha il suo snodo cruciale in Tim (non più Mediaset Premium), di cui i francesi sono primi azionisti con quasi il 24% dell’operatore tlc italiano. E le previsioni puntano sul prossimo ottobre per rendere il progetto subito operativo. La conferma della nuova iniziativa è arrivata ieri dal presidente di Tim Arnaud de Puyfontaine (che è anche a.d. del gruppo francese). De Puyfontaine ha informato infatti il cda di Rozzano (alle porte di Milano) di aver ricevuto da Canal+ la proposta di creare una joint venture per l’acquisizione di diritti per audiovisivi e la produzione di film e serie originali. Peraltro, non sono esclusi i diritti sportivi, in vista dell’asta per la trasmissione delle partite di serie A slittata in autunno. Secondo indiscrezioni di stampa italiane e francesi, Canale+ dovrebbe essere il nome del nuovo canale premium italiano. Tim avrà la maggioranza della jv mentre alla pay tv del gruppo Vivendi andrà una quota di minoranza. Sono attesi ulteriori dettagli domani quando la proposta fatta dalla francese Canal+ dovrebbe arrivare sul tavolo del cda di Tim, convocato per l’approvazione della trimestrale. Sul tavolo del board infine c’è il piano di successione dell’amministrato delegato dopo l’addio ufficiale di Flavio Cattaneo, che rimarrà in carica fino a venerdì. Il nuovo vertice comprenderà De Puyfontaine alla presidenza, Amos Genish (chief convergence officer di Vivendi) come direttore generale con ampi poteri mentre al vicepresidente Giuseppe Recchi andrebbe la carica di a.d. con le deleghe su security e Sparkle (specializzata nella gestione della rete di telefonia). Inoltre, ieri, da Telecom è uscita la spagnola Telefonica, entrata nella compagine nel 2007.
Italia Oggi