La strada aperta da Mercedes inizia a fare proseliti: anche Audi fa tornare in officina diversi modelli diesel – sono 850 mila per la precisione – per un aggiornamento tecnico. A essere precisi l’azione non è un richiamo, poiché non è stata ordinata dalle autorità, si tratta quindi di un’astuta mossa che punta a fidelizzare i clienti e a mettere le mani avanti su possibili anomalie.
In pratica si si tratta di azioni di servizio volontarie di servizio per i clienti che ricevono una lettera dalla direzione After Sales per essere tutti informati direttamente sulle modalità di adesione all’azione di servizio volontaria. “La sua auto è stata prodotta XY anni fa, il progresso tecnologico va avanti e per metterle a disposizione un prodotto in linea con gli ultimi abbiamo deciso, ecc. ecc.”. questo più o meno il tono delle lettere che stanno viaggiando in questo momento in casa Mercedes e Audi.
Chi deciderà di aderire potrà prendere appuntamento con la propria officina di fiducia e non dovrà pagare nulla ovviamente. Secondo gli uffici legali si tratta, infatti, “di un’azione proattiva”, ma la strategia è chiara, come hanno spiegato in Mercedes: “Rassicurare i nostri Clienti che guidano vetture Diesel e rafforzare la loro fiducia verso questo tipo di propulsore che, anche alla luce del suo basso impatto ambientale in termini di emissioni di CO2, ci accompagnerà ancora per diversi anni, resa ancora più efficiente ed eco-compatibile grazie alla prossima introduzione di una nuova famiglia di propulsori Diesel”.
La Repubblica