Il 30 giugno scade il termine per comunicare il non possesso della televisione ed evitare quindi l’addebito in bolletta per la seconda metà dell’anno.
Chi deve presentare la dichiarazione. La dichiarazione va presentata in tutti i casi in cui non si possiede un televisore ma si è saltata la scadenza di gennaio per comunicare di non dover pagare il canone. Deve inviare la dichiarazione anche chi ha attivato una nuova utenza ma non ha acquisto la tv. In questo caso non c’è obbligo di pagare fin dalla prima bolletta, ma occorre presentare la dichiarazione entro la fine del mese successivo alla data di attivazione della fornitura. Chi ha saltato questa scadenza può essere esonerato solo per la seconda parte dell’anno, presentando la dichiarazione entro giugno. Altro caso nel quale la dichiarazione è dovuta è quello del decesso dell’intestatario del contratto. In questo caso uno qualunque degli eredi può comunicare che il canone su quella determinata utenza non è più dovuto.
Se la dichiarazione si invia in ritardo. Chi non invia la dichiarazione entro giugno dovrà pagare il canone fino a fine anno. Presentando però la dichiarazione dal 1° luglio in poi si eviterà l’addebito in bolletta per il 2018. In ogni caso la dichiarazione di non possesso ha durata solo annuale, per chi chi non possiede la tv dovrà ricordarsi di ripeterla anno per anno, per evitare addebiti non dovuti. Se invece si acquista un televisore dopo aver inviato la dichiarazione se ne deve presentare una nuova, compilando la sezione “Dichiarazione di variazione dei presupposti” contenuta nel Quadro C del modello. Questa dichiarazione comporta l’addebito del canone dal mese in cui è presentata.
Come inviare la dichiarazione. La dichiarazione può essere inviata direttamente on line dal sito dell’Agenzia delle entrate da parte di chi è in possesso del pin. Chi sceglie la raccomandata deve utilizzare un plico senza busta e allegare un documento d’identità valido, indirizzato a Sat – c.p.22 Torino. In questo caso, visti i tempi postali, potrebbe scattare comunque l’addebito del canone sulla prossima bolletta, ma dal momento che fa testo la data di invio della raccomandata si ha il diritto di chiedere il rimborso, compilando il modulo reperibile sempre sul sito delle Entrate.
Chiesta la revisione dell’esenzione per reddito. L’operazione canone in bolletta nel 2016 ha portato 2,1 miliardi nelle casse dello Stato, circa mezzo miliardo in più rispetto a quanto era stato preventivato. In teoria questa somma aggiuntiva dovrebbe consentire di ampliare la platea dei soggetti esenti per reddito, ossia i pensionati over 75 per i quali attualmente l’esenzione scatta se hanno un reddito annuo non superiore a 6.713 euro. La richiesta delle associazioni dei consumatori è quella di portare la soglie di reddito a 8.000 euro. Le novità in ogni caso dovranno essere inserire nella Legge di bilancio per il 2018.
Antonella Donati, la Repubblica