L’audizione del comandante generale della Guardia di Finanza alla Camera: “Grazie a un software scoperta Iva evasa per 166 milioni”
Meno controlli ma più accertamenti mirati. Così la Guardia di Finanza è convinta di scovare il maggior numero di evasori fiscali. Lo ha spiegato il comandante generale delle Fiamme Gialle Giorgio Toschi in audizione alla Camera: “Tenuto conto della vasta diffusione delle pmi” occorre “ridurre la base di riferimento dei nostri possibili obiettivi. Perchè quando riusciamo a ridurre si fa quasi sempre centro”, ha detto. È stata “importante l’introduzione degli indici di affidabilità fiscale, evoluzione degli studi di settori”, ha aggiunto. Perchè i “nuovi indicatori sono un ulteriore, utile strumento sia per affinare i processi di selezione alla base dell’attività ispettiva”, sia “per favorire la compliance di chi decide di non permanere nell’illegalità”, ha proseguito Toschi.
La guardia di finanza fa uso sempre più di strumenti digitali per individuare l’evasione e in particolare le Fiamme Gialle si avvalgono di uno speciale applicativo per l’individuazione delle frodi sull’Iva. Nel 2016 “questo sistema informatico ha molto ben funzionato. Ci ha indirizzato su 136 obiettivi – ha detto Toschi -, 123 dei quali sono risultati essere coinvolti in frodi, soprattutto caroselli”. Sono stati 81 i soggetti denunciati, col recupero a tassazione di 247 milioni di euro e l’individuazione di Iva evasa per 166 milioni di euro.
Toschi ha quindi ribadito i numeri presentati qualche settimana fa nel presentare i risultati registrati dalla Gdf nel 2016. Nel 2016 sono stati individuati 8.343 evasori totali. Di questi 2.965, cioè il 35%, è stato denunciato per responsabilità penali.
Toschi ha comunque espresso apprezzamento per l’attività del governo sulla lotta all’evasione. Ha contribuito, in particolare, la “maggiore intesa e collaborazione tra le istituzioni proprio per ridurre il numero di obiettivi e impiegare maggiori risorse umane e finanziare su quelli scelti”. Questo perché “un intervento che non rende costa, in termini di personale, mezzi e tempo, e rappresenta un meno proficuo impiego del personale. Perciò – ha spiegato – noi cerchiamo di ridurre i controlli indiscriminati”. Altrettanto utili, ha sottolineato, sono le intese internazionali, bilaterali o multilaterali, che consentono di incrociare ulteriori dati e individuare le triangolazioni sull’Iva e le fughe dei capitali all’estero.
La Repubblica