L’azienda specializzata in occhiali chiude l’ultimo esercizio in netto peggioramento rispetto all’utile di 475 mila euro del 2015. A picco i ricavi: -30,2%
Vanno male gli affari per Lapo Elkann. La sua Italia independent ha chiuso il 2016 con una perdita di 12,259 milioni, un risultato in peggioramento rispetto all’utile di 475mila euro dell’anno prima. Il fatturato netto è diminuito del 30,2% a 27,678 milioni, mentre l’ebitda è di -8,305 milioni, in peggioramento dai 5,124 milioni del 2015. Pesante la ricaduta in Borsa dopo la pubblicazione dei dati, con il titolo che perde il 3,2% a 4,4 euro.
“Il 2016 – ha sottolineato l’amministratore delegato Giovanni Carlino – è stato un anno molto difficile, abbiamo pagato alcuni errori commessi nel passato a fronte di un mercato che diventa sempre più competitivo. Abbiamo avviato e stiamo portando avanti un importante e sostanziale piano di rilancio che siamo fiduciosi darà i suoi frutti e ci permetterà di ritornare a una crescita sana e sostenibile. Crediamo – ha aggiunto – che in un momento di grandi cambiamenti strategici nella industry dell’occhialeria, avere un marchio identificabile e riconoscibile come il nostro rappresenti un importante valore aggiunto per la sfida che stiamo affrontando”. Stando ai numeri diffusi dal gruppo, nel settore dell’occhialeria si è registrata una significativa contrazione dei ricavi su tutti i principali mercati (in particolare in italia -40%) ad eccezione degli stati uniti (+33%).
“Stiamo rilanciando la società – ha spiegato invece il presidente Lapo Elkann – con una nuova squadra e con rinnovato impegno, energia e intelligenza. I numeri e i risultati dell’esercizio 2016 non devono fermare l’importante sfida che ci vede tutti, e io personalmente, impegnati, e che siamo certi di vincere grazie alla creatività, all’innovazione e alla passione che tutti assieme ogni giorno mettiamo nel nostro lavoro. La forza di un marchio come Italia independent, in un settore come l’occhialeria che cambia molto velocemente – conclude – è e sarà quella di essere, fin dalla sua creazione 10 anni orsono, sempre un brand dal carattere unico e distintivo”.
La Repubblica