Il ministro Lotti conferma il bando Ue e rassicura sui livelli occupazionali. Le testate protestano. Reuters non esclude interesse per la gara sui notiziari
Il ministro per lo sport Luca Lotti ha assicurato che l’impegno a «tutelare l’occupazione resta prioritario, così come è stato in questi ultimi anni» per il settore dell’informazione mentre il Dipartimento per l’editoria (Die) ha ribadito che «i contratti a partire dal secondo semestre 2017 saranno stipulati a seguito di due gare a procedura aperta (una per i servizi per le amministrazioni dello stato ed una per i servizi per il ministero degli affari esteri e della rete diplomatica)».
In parallelo, come reso noto l’altroieri dal dipartimento che fa capo alla presidenza del consiglio dei ministri, «lo stanziamento delle risorse rimarrà invariato rispetto al 2016. La gara sarà suddivisa in lotti, in modo da garantire sia il principio del pluralismo dell’informazione sia l’accesso alle piccole e medie imprese. Per la predisposizione degli atti di gara si è attivato un protocollo per la vigilanza collaborativa dell’Anac» di Raffaele Cantone.
Le dichiarazioni non hanno convinto, però, il Coordinamento dei comitati di redazione delle agenzie di stampa nazionali: «quelle del ministro Lotti sono parole contraddette dai fatti. In pochi giorni il governo ha dato una forte stretta sugli ammortizzatori sociali per il settore dell’editoria, ha alzato enormemente i requisiti per i prepensionamenti nelle aziende del settore in stato di crisi, non mantenendo la promessa che ci sarebbe stata una fase di transizione morbida, e la gara per le convenzioni tra presidenza del consiglio e agenzie di stampa è uno strumento tecnicamente incompatibile con gli obiettivi che dichiara di tutela del pluralismo e dell’occupazione», ha concluso il Coordinamento di cdr che si è detto pronto a un incontro a breve col governo.
Ad agitare ulteriormente le acque, poi, è arrivata la posizione di Thomson Reuters, il cui a.d. Italia Luigi Cimaschi ha detto che «la policy del gruppo non esclude a priori di accettare commesse da parte pubblica. Tutto viene valutato di volta in volta, senza precludere nulla a priori. Valuteremo». Quindi non è fugato completamente il timore delle testate italiane di dovere competere anche con agenzie straniere, nel caso di bando europeo per la fornitura di notiziari a Palazzo Chigi.
Intanto, il segretario generale della Fnsi Raffaele Lorusso e il suo presidente Giuseppe Giulietti hanno incontrato ieri il presidente del consiglio Paolo Gentiloni, per chiedere il varo di una legge di sistema che regoli il settore dell’informazione primaria. Inoltre i vertici della Fnsi hanno sottoposto al premier la necessità di avviare al più presto un tavolo di confronto complessivo per la ridefinizione della legge per l’editoria che, partendo dalla specificità del settore riconosciuta dai trattati europei e dalla Costituzione, affronti temi non più rinviabili come le normative Antitrust, la trasparenza degli assetti proprietari e le norme a sostegno dell’occupazione e degli stati di crisi.
di Giovanni Galli, ItaliaOggi