La società ha ottenuto il via libera della Consob per la pubblicazione dei documenti: la forchetta di prezzo è tra 13 e 16,5 euro. Prevista la distribuzione di un dividendo da 20 milioni sull’esercizio chiuso nel febbraio scorso e un payout almeno al 50% degli utili nei prossimi anni
L’operazione di quotazione prevede che a vendere sia il socio di maggioranza, Italian Electronics Holding (Ieh), azionista di controllo di Unieuro e partecipata al 70,5% dal fondo di private equity Rhone Capital II (insieme a Dixons Retail e alla famiglia Silvestrini con il management). L’operazione non porta dunque nuove risorse nella pancia della catena di elettrodomestici ed elettronica, ma permette al fondo presente da un decennio di uscire. La quota che finirà in mano agli investitori (solo istituzionali, niente piccoli risparmiatori) sarà del 42,5% del capitale, che potrà salire fino al 48,88% in caso di esercizio dell’opzione greenshoe: saranno le banche a decidere se attivarla, in base alla domanda. L’incasso previsto, per il venditore, è di circa 150 milioni e le spese per il processo di quotazione ammontano a 5 milioni.
Quanto al prezzo, la forchetta è compresa tra 13 e 16,5 euro azione: significa che la valorizzazione della società oscilla tra i 260 e i 330 milioni di euro. Il prezzo definitivo verrà fissato al termine del periodo di offerta, che inizierà lunedì e si concluderà il 30 marzo sotto le cure di Mediobanca (che agisce anche in qualità di sponsor), Citigroup, Credit Suisse e UniCredit (che è anche il principale finanziatore).
Per attirare il pubblico degli investitori istituzionali si punta sul dividendo. Dai documenti presentati emerge che per l’esercizio chiuso al 28 febbraio scorso è in programma la distribuzione di un dividendo da 20 milioni e negli anni a venire l’obiettivo è distribuire ai soci non meno del 50% dell’utile registrato a bilancio. La società, che si è recentemente assicurata Monclick per 10 milioni e che punta molto sulla crescita nella vendita online, riporta per i nove mesi chiusi al 30 novembre 2016 un valore dei ricavi vicino a 1,2 miliardi, un ebitda (margine operativo lordo) di 38 milioni, un risultato adjusted positivo per 18 milioni e un risultato netto di poco inferiore al milione. L’ultimo esercizio intero, quello chiuso alla fine del febbraio 2016, riportava ricavi per oltre 1,5 miliardi, un risultato adjusted di 25,6 milioni e un risultato di 10 milioni.
Nelle more dei documenti emerge poi l’azionista venditore (Ieh) si è impegnato ad assegnare all’ad, Giancarlo Nicosanti Monterastelli, al cfo, Italo Valenti, e ad altri manager un numero di azioni per un controvalore complessivo di 1,3 milioni di euro nel caso dell’ad e per cifre intorno ai 500mila euro per gli altri direttori. Ieh si è poi impegnata in un accordo di lock-up in base al quale, per sei mesi, non venderà titoli.
La Repubblica