L’indagine di Mercer attesta il ruolo fondamentale delle infrastrutture, ma la capitale austriaca vince anche per i servizi, la stabilità e le opportunità offerte. Milano si conferma 41°, Roma scende al 57° per il problema dei rifiuti
Da otto anni Vienna si afferma al primo posto grazie – sostiene Mercer – alla sua stabilità, alla qualità dei servizi e delle infrastrutture e alle opportunità offerte. L’edizione di quest’anno del rapporto vede al quarto posto Monaco di Baviera, poi la canadese Vancouver, le tedesche Düsseldorf e Francoforte, la svizzera Ginevra, la danese Copenaghen e ancora Svizzera con Basilea (unica nuova entrata nelle prime dieci). Fa riflettere la prevalenza schiacciante delle città europee, che sono otto tra le prime dieci. Bisogna scendere un bel po’ per trovare le maggiori città italiane. Milano si conferma al 41° posto, mentre Roma scende al 57° (sei posizioni in meno rispetto al 2016), a causa dei problemi legati alla gestione dei rifiuti.
Dallo studio emerge, inoltre, che le infrastrutture sono considerate fondamentali nel determinare la qualità della vita di una città, fattore chiave che le multinazionali devono tenere in considerazione quando inviano lavoratori all’estero. La prima classificata nel segmento delle infrastrutture è Singapore, mentre le città dell’Europa Occidentale detengono la maggior parte delle posizioni: Francoforte e Monaco sono affiancate al secondo posto, seguite da Copenaghen e Düsseldorf. Londra si piazza bene (sesta), mentre Amburgo e Zurigo sono entrambe al nono posto per reti e trasporti locali.
Andrea Greco, La Repubblica