Non solo il rigore, ma anche un numero da mediano su Danilo: la Joya è l’essenza della Juventus
C’è un momento di Juve-Porto che definisce con esattezza la differenza fra la Juve e tutte le altre italiane, ne stabilisce il confine di mentalità. E’ il momento di Dybala, ma è non quello del rigore. Arriva pochi minuti dopo la rasoiata dal dischetto: il Porto riparte rapido verso la porta di Buffon ed è Dybala, con un recupero da mediano, una rincorsa di 50 metri, a strappare quasi al limite della sua area la palla dai piedi di Danilo che sta per calciare. I bianconeri sono in vantaggio proprio con un suo rigore, hanno un uomo in più per l’espulsione di Maxi Pereira, la vittoria è vicina, la qualificazione di più, Dybala potrebbe fare il signore e vivere di rendita e invece in quell’istante fa una cosa da Juve.
Juve-Porto 1-0
E’ la fusione dell’umiltà col talento ed è l’essenza di questa squadra. La campionessa d’Italia entra di nuovo fra le migliori otto formazioni d’Europa, adesso comincia il bello e anche il difficile. Non che finora sia stata una passeggiata, però le avversarie sono state tutte alla sua portata, Porto compreso. Ai quarti sono arrivate Bayern Monaco, Real Madrid, Barcellona e Borussia Dortmund, si aspettano, se non ci saranno sorprese, Manchester City e Atletico Madrid. Ma una sorpresa c’è già, è il Leicester che Claudio Ranieri aveva portato in Champions vincendo la Premier e che sempre Ranieri aveva trascinato agli ottavi di questa coppa. Gli hanno fatto giocare solo la gara d’andata poi, al ritorno, dopo l’ammutinamento nello spogliatoio delle volpi, al suo posto c’era un nuovo allenatore. Ma i quarti del Leicester gli appartengono più che a chiunque altro.
di Alberto Polverosi, il Corriere dello Sport