Cento giorni, oggi. E la maturità si fa più vicina. Parte infatti il conto alla rovescia per l’esame di Stato che, quest’anno, dà ancora i brividi. E allora partono i riti propiziatori, dalla carezza sul dorso della lucertola della cattedrale di Pisa alla raccolta di fondi per comprare libri o festeggiare tutti insieme per esorcizzare l’ansia da esame.
Dal prossimo anno invece l’esame, una volta riformato, potrebbe diventare più leggero. La maturità inizia con la prova di italiano il 21 giugno a cui seguirà, il giorno dopo, lo scritto di indirizzo con latino per il classico e matematica allo scientifico. La terza prova invece, il cosiddetto quizzone, arriverà il 26 giugno. Probabilmente per l’ultima volta visto che in base allo schema di decreto legislativo, licenziato il 14 gennaio scorso dal consiglio dei ministri e in discussione ora alla commissione scuola in Parlamento, la maturità dal 2018 avrà solo due scritti e un colloquio orale. Sarà per questo più semplice? È da vedere ancora come saranno strutturati gli scritti.
Una cosa è certa: dal prossimo anno avrà sempre più peso la carriera scolastica dei ragazzi quindi tutti coloro che ora frequentano i primi anni delle scuole superiori sono avvisati: attenzione alla media finale perché inciderà pesantemente sul voto della maturità. Quest’anno infatti i crediti formativi dei maturandi possono arrivare fino a 25 punti, dal 2018 arriveranno fino a 40. I restanti 60 si divideranno equamente sulle tre prove previste, due scritti e un orale, con 20 punti ciascuno. Quest’anno invece i restanti 75 punti sono tutti nelle mani delle 4 prove d’esame, tre scritti e un colloquio. Quindi l’esame conta di più. Non solo. I maturandi quest’anno devono presentarsi con la sufficienza in tutte le materie, come deciso dall’allora ministra Gelmini.
In base al testo approvato in Cdm, invece, dal 2018 basterà la media del 6, come avveniva prima del 2010. Ma le commissioni parlamentari, in seguito alla bufera di polemiche sul ribattezzato 6 politico, hanno chiesto una correzione in base a cui sarà il consiglio di classe a decidere se ammettere un candidato con insufficienza. Quindi anche senza la media del 6.
di Lorena Loiacono, il Mattino