Il quotidiano studia da service per le testate locali L’Espresso
A Torino si stanno già muovendo in vista dell’integrazione gruppo L’Espresso+Itedi, che riunirà in un unico polo editoriale Repubblica e i quotidiani locali Finegil con la Stampa e Secolo XIX. E proprio sul binomio Stampa-quotidiani locali dell’editrice presieduta da Carlo De Benedetti e guidata dall’a.d. Monica Mondardini si è iniziato a ragionare nella sede della Stampa, in particolare sul possibile ruolo del quotidiano piemontese come service, agenzia stampa interna per le testate locali (mentre Repubblica sarà il quotidiano nazionale del nuovo conglomerato). Si tratta quindi di una delle primissime operazioni post-fusione, sul fronte editoriale, che viene messa in cantiere. L’idea è quella di fornire contenuti nazionali e internazionali, che poi i singoli giornali territoriali selezioneranno e metteranno in pagina, in base alle preferenze specifiche del proprio lettorato, sulla falsariga di quanto già accade tra Stampa e il ligure Secolo XIX (editi entrambi da Itedi della famiglia Agnelli-Elkann e della famiglia Perrone).
Nulla è ufficiale, nulla è stato deciso, anche perché la stessa integrazione tra i due gruppi editoriali è in attesa dei necessari via libera di Antitrust e Agcom e la previsione è che venga formalizzata ad aprile, comunque entro il primo semestre 2017. Quindi, perché le sinergie sulle pubblicazioni locali inizino a partire bisogna aspettare almeno la fine dell’estate. Eppure le prime ipotesi di lavoro sono già sorte perché la fattibilità del progetto non è così scontata. La riorganizzazione può presupporre, infatti, l’utilizzo di un sistema editoriale e una linea grafica in comune, per facilitare lo scambio di contenuti, ma poi soprattutto va considerato che nel gruppo L’Espresso c’è già una redazione che si occupa delle notizie nazionali e globali per i quotidiani Finegil, quella di Agl (Agenzia giornali locali). Quindi un primo dubbio è se sarà la Stampa con l’aiuto di Agl a realizzare questi contenuti, diventando di fatto capofila delle testate territoriali, oppure se sarà Agl con l’aiuto della Stampa a confezionare i servizi giornalistici e, a quel punto, il quotidiano torinese guidato oggi da Maurizio Molinari diventerà uno dei giornali locali, seppur sempre il più importante per storia e numero di copie.
Al momento c’è di certo che non si parla di realizzare un dorso o un fascicolo nazionale uguale per i diversi territori, un po’ sullo stile di Qn-Quotidiano nazionale, dorso sinergico di Giorno, Nazione e Resto del Carlino. Sul tema, lo stesso direttore Molinari ha accennato durante un’intervista a ItaliaOggi di non prevedere «grandi cambiamenti. Come è successo con il Secolo XIX, il rapporto sarà biunivoco, reciproco nello scambiarsi informazioni e soprattutto rispettoso delle identità delle testate. In questi casi, il segreto è integrare continuando a esaltare le differenze».
Di tutt’altra natura, invece, le sinergie tra la Stampa e Repubblica. Col quotidiano diretto da Mario Calabresi, infatti, il terreno comune è perlopiù quello dei centri stampa, della raccolta pubblicitaria, delle piattaforme tecnologiche (come le prossime dedicate alle news via smartphone) e ancora del sistema distributivo.
di Marco A. Capisani, ItaliaOggi