I conducenti ribelli arriveranno sotto Montecitorio: “Diserteremo l’incontro con Delrio”. Sindacati divisi
ANDIAMOCI a prendere un caffè a Roma”. È questo il tam tam che gira tra i tassisti ribelli che oggi arriveranno nella capitale da Milano, Napoli, Firenze, Genova. Tutti con lo stesso obiettivo: rimanere davanti a Montecitorio dove oggi inizia la discussione del Milleproroghe per fare pressing, per ottenere il ritiro del detestato emendamento firmato da Linda Lanzillotta e già approvato in Senato. Per Roma si profila una giornata da incubo, con le auto bianche che convergono verso la città da più punti d’Italia e il centro trasformato in zona rossa per tutta la durata del presidio.
In tarda serata scende in campo l’assessora alla Mobilità Meleo che, dopo aver incontrato nel pomeriggio una delegazione dei tassisti in protesta, ha inviato una lettera al ministro dei Trasporti, Graziano Delrio, per chiedere lo stralcio dell’emendamento.
Quel provvedimento, che ha scatenato il blocco del servizio ormai al suo settimo giorno, rinvia al 31 dicembre 2017 la regolamentazione dei servizi taxi ed ncc, di fatto dando il via libera ad Uber e alle altre applicazioni che si servono del noleggio con conducente. Per i tassisti, che dal 2008 attendono questa regolamentazione, è un vero tradimento. Sempre oggi, alle 15, si svolgerà l’annunciato incontro tra il ministro dei Trasporti Graziano Delrio e i sindacati. “C’è una situazione non regolamentata da tempo – ammette il ministro – Dobbiamo garantire da un lato i diritti dei cittadini e dall’altro anche i diritti di chi ha investito nella propria azienda, cioè i tassisti”.
Ma anche sull’incontro la situazione è parecchio ingarbugliata. Loreno Bittarelli, presidente di Uritaxi e della centrale radio 3570, si sfila. “Questa volta i tassisti non hanno seguito le nostre indicazioni. Ne prendiamo atto e facciamo un passo indietro, per dar modo ai tassisti di essere rappresentati da coloro ai quali si sono affidati in questi giorni”. Unica Taxi Cgil invece andrà. “L’incontro serve per riordinare la legge 21 e combattere gli abusivi – spiega il segretario nazionale Nicola Di Giacobbe – Uber, My taxi e gli altri che si servono della tecnolo- gia per fare da intermediari del trasporto stanno entrando a gamba tesa”.
Per i ribelli che si sono autorganizzati, però, la parola d’ordine è una sola: il ritiro dell’emendamento. “Non ci interessa la riunione con il ministro Delrio, prima vogliamo il ritiro del provvedimento inserito nel Milleproroghe “, ripete il Merlo, animatore del gruppo Facebook i Soffokati e rappresentante di Tras, associazione Taxi service Roma aeroporti e stazioni. “Andremo avanti a oltranza”, annuncia. “Una scelta folle”, secondo Bittarelli, che tra Roma e Milano ha già fatto perdere ai tassisti almeno 8 milioni di euro. “C’è un tema di ripristino del servizio che va per forza garantito “, annuncia Enrico Stefano, presidente della commissione capitolina Mobilità. Mentre il Codacons chiede al Campidoglio di sospendere la licenza per i tassisti che scioperano in modo illegale.
Cecilia Gentile