Un gol per tempo e la squadra di Spalletti passa allo Scida. Segnano Nainggolan e Dzeko (che fallisce anche un rigore), scavalcano il Napoli
Nainggolan e Dzeko, due gol simbolici in questo lungo, lunghissimo sprint con Juventus e Napoli. La Roma ha vinto a Crotone, non senza una certa sofferenza e fatica – come del resto era già successo alla Juventus – con l’esuberante gladiatore belga che ha segnato uno splendido gol manovrato, dopo tre giorni di fuoco, susseguiti al suo exploit notturno in cui a due tifosi diceva cose senza senso e assolutamente censurabili (“Odio la Juve”). Tutti i riflettori erano puntati su di lui, e lui ne ha approfittato. Luciano Spalletti e la squadra lo hanno difeso e l’allenatore ha fatto anche di più consegnandoli la fascia di capitano (in assenza però di Totti, De Rossi e Florenzi). Il giocatore ha ripagato il gesto con una partita non straordinaria ma un gol decisamente di classe che ha aperto la già debole difesa del Crotone.
Nella Roma poi non può mancare Edin Dzeko. L’altro gol nel secondo tempo lo ha infatti segnato lui, ma dopo aver sbagliato un generoso rigore iniziale (fallo di Ferrari su Salah), calciando malissimo e a lato. E rischiando di infilarsi dunque in di quelle partite incubo da cui è difficile uscire. Ma Dzeko ne è uscito brillantemente col diciottesimo gol in campionato. Traguardo assolutamente inaspettato per un attaccante che ha avuto un impatto molto difficile col campionato italiano.
Il terzo protagonista è stato sicuramente Mohammed Salah, arrivato parecchio stropicciato dalla Coppa d’Africa e gettato in campo per riprendere confidenza col campionato. Anche per lui la stessa sensazione. Nel complesso non una grandissima partita, nel senso che non si sono viste le sue irresistibili sgroppate in contropiede – e col Crotone stretto in difesa non era oggettivamente possibile – ma nei momenti decisivi l’egiziano c’è eccome: procura il rigore che la Roma e Dzeko buttano via, serve l’assist per l’attaccante sul raddoppio.
La Roma ha fatto dunque il suo pieno dovere, in una partita comunque non proprio semplicissima. In primo luogo perché il Crotone – almeno a sentir parlare il suo allenatore, Nicola – ci crede ancora nonostante il penultimo posto e i soli 13 punti in classifica. E infatti i vari Falcinelli, Acosty, Tonev non sono stati assolutamente passivi, e hanno perfino costretto Szczesny a darsi anche un certo da fare. E poi perché la squadra calabrese – comunque sempre sostenuta e mai abbandonata dal suo pubblico – ha deciso di rendere la strada tortuosa alle grandi. Dopo aver resistito un tempo alla Juventus solo tre giorni prima, ha messo “il pullman davanti alla porta” per stessa ammissione dell’allenatore. E dunque linea di 5 difensori autentici, veri, fermi bloccati davanti al portiere. La Roma ha dovuto sbattere più volte la testa sul pullman prima di riuscire a trovare un buco dove passare.
Spalletti ha fatto un po’ di turn over (De Rossi in panchina) cercando di gestire il duello a distanza con le avversarie dirette e anche l’impegno di Europa League contro il Villarreal. Fuori casa la Roma ha sempre sofferto e patito anche dure sconfitte, stavolta si è presa i tre punti con i denti.
FABRIZIO BOCCA, La Repubblica