La nota dell’authority dei conti pubblici sulla nuova imposta sui ricavi dei prestatori di servizi digitali: nuovo balzello per le nostre imprese, mentre le grandi se la caveranno con un tributo del 3%
La web tax contenuta nella Legge di Bilancio, la nuova imposta sui ricavi dei prestatori di servizi digitali nintrodotta nell’ultima legge di Bilancio, “potrebbe determinare uno svantaggio competitivo delle imprese residenti”. È l’avvertimento lanciato dall’Ufficio Parlamentare di Bilancio, secondo cui le italiane pagherebbero infatti gli altri tributi nazionali aggiungendo anche questo nuovo balzello, mentre le multinazionali assolverebbero così gli obblighi con un tributo del 3%, “continuando a pagare aliquote irrisorie in paesi a fiscalità privilegiata”.
L’authority dei conti pubblici auspica un coordinamento tra Paesi e teme anche problemi di applicazione del nuovo nuovo tributo. “Alcuni problemi di natura tecnica potrebbero rendere difficile l’applicazione” della web tax e le soluzioni per la sua attuazione “sono affidate ai decreti che l’Agenzia delle entrate dovrà emanare nei prossimi mesi”, rileva l’Upb.
Repubblica.it