Impact (Irlanda) e VC (Germania) vogliono vederci chiaro sull’apertura della low cost. Il titolo cala. L’analista al Corriere: mossa sorprendente, non possono tirarsi indietro
Vogliono vederci chiaro. Vogliono capire se quella di Ryanair di riconoscere i sindacati sia un’apertura vera oppure soltanto un modo per superare Natale e Capodanno senza voli cancellati e disagi per centinaia di migliaia di passeggeri. Per questo non hanno ancora deciso se ritirare gli scioperi di settimana prossima. Il sindacato dei piloti irlandesi Impact e quello dei colleghi tedeschi VC vogliono vedere il prima possibile i vertici di Ryanair. «Abbiamo scritto alla compagnia aerea per un incontro urgente per chiarire alcune questioni e andare avanti nella trattativa», spiega Niall Shanahan, portavoce di Impact. «Prima di ritirare uno sciopero vogliamo capire come stanno le cose».
«Dialogo subito»
All’organizzazione irlandese si sono iscritti 117 addetti di Ryanair, la maggior parte comandanti, che tengono ancora viva la minaccia di incrociare le braccia il 20 dicembre. «Noi di Impact abbiamo già detto alla low cost che siamo disponibili a vederci già venerdì o entro la fine di questa settimana», continuano da Impact. Prudenza anche da parte di VC, il sindacato dei piloti tedeschi. «Vogliamo una data per l’inizio delle negoziazioni prima di ritirare l’agitazione e a loro lo diremo al massimo entro lunedì prossimo», fanno sapere.
Il rischio trappola
A non convincere i sindacati sono i riferimenti a Natale e Capodanno della lettera del management di Ryanair. Perché la modifica della politica ultra-trentennale della principale low cost europea (e anche prima compagnia per numero di passeggeri trasportati nel 2016) è stata annunciata esplicitamente «per evitare disagi ai propri clienti e qualsiasi minaccia di interruzione del servizio da parte dei sindacati dei piloti durante la settimana di Natale». Un’apertura che spinge Ryanair a chiedere «quindi ora ai sindacati dei piloti di sospendere l’agitazione sindacale minacciata per mercoledì 20 dicembre, affinché i clienti possano tornare a casa per Natale senza la preoccupazione di un incombente sciopero dei piloti».
I dubbi degli investitori
Perplessità arrivano anche da analisti e investitori. Uno dei segreti del successo del modello di business di Ryanair è quello di muoversi agilmente senza la presenza dei sindacati: soltanto così quella che era una piccola compagnia locale è diventata una realtà internazionale. Lo stesso O’Leary ha sempre negato l’introduzione delle sigle all’interno dell’azienda. «Piuttosto preferisco tagliarmi le mani», ha più volte ripetuto. Alle 16 di venerdì 15 dicembre le azioni di Ryanair perdevano il 7,5%. Nonostante le rassicurazioni dei vertici, gli azionisti temono che questo possa avere un impatto sui costi operativi e potrebbe ringalluzzire altri dipendenti.
«Mossa a sorpresa»
«Inutile dire che si tratta di una grande sorpresa — spiega al Corriere della Sera John Strickland analista e numero uno della società di consulenza JLS Consulting —. E credo anche che se poi Ryanair dovesse fare un passo indietro questo finirebbe per ritorcersi contro in modo importante e questa è l’ultima cosa che loro vogliono». Quella di giocarsi la carta del Natale e di Capodanno per annullare i voli è stata una mossa importante da parte dei piloti, continua Strickland, «e penso anche che il management di Ryanair abbia capito che le cose ora dovranno essere gestite in modo diverso».
Leonard Berberi, Corriere della Sera