Sicilia. Musumeci stringe i tempi. Otto assessori già pronti. Vittorio Sgarbi sarà assessore ai beni culturali

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Il governatore vuole fare le nomine entro la fine della settimana. Sicuri Armao, Sgarbi, Lagalla, Cordaro, Falcone, La Rocca Ruvolo, Turano, Razza. Incontro con Micciché per sciogliere i nodi di Forza Italia.

Nello Musumeci intende chiudere in fretta: “Voglio fare la giunta entro sabato”, ha detto ieri ai deputati del suo movimento, Diventerà bellissima, e al commissario di Forza Italia Gianfranco Micciché, che invece aveva chiesto di attendere almeno tre settimane prima delle nomine per garantire, e garantirsi, un’elezione del presidente dell’Ars senza contraccolpi. Questa concessione Musumeci non è disposto a farla: sarebbe troppo lungo, è il pensiero del governatore, il periodo da affrontare con tutte le deleghe sulle spalle. Ci sono emergenze che richiedono assessori già insediati: i 50 milioni da trovare per chiudere il bilancio, il rinnovato pressing dei disabili che chiedono attenzione. Micciché, al termine di un lungo vertice, si è detto infine d’accordo.
Ma su un punto Musumeci ha lasciato carta bianca a Micciché: la definizione del patto fra la maggioranza di centrodestra e il Pd per l’ufficio di presidenza, con l’assegnazione del posto di vicepresidente ai dem (favorito è Luca Sammartino) a scapito dei 5 Stelle. Il governatore non si opporrà a questa soluzione, che pure non piace a tutti all’interno del movimento.

Musumeci sta mettendo a punto il suo staff (il capo della segreteria tecnica sarà l’avvocato catanese Giacomo Gargano, docente alla Kore) e gli incarichi in Assemblea per il suo movimento: Alessandro Aricò sarà capogruppo, i posti di questore e presidente di una commissione andranno a Giusy Savarino e Giorgio Assenza

La giunta. Alcune caselle sono già definite. Ruggero Razza, avvocato catanese dello studio Trantino e uomo di fiducia di Musumeci, è destinato alla Salute. All’Agricoltura dovrebbe essere nominato Marco Falcone, il forzista più vicino al governatore. Confermati Gaetano Armao all’Economia e Vittorio Sgarbi ai Beni culturali. Gli altri assessori certi sono Roberto Lagalla (Formazione) e Toto Cordaro (Territorio o Attività produttive), entrambi in quota “popolari autonomisti”.

Nell’Udc molto probabile la nomina di Margherita La Rocca Ruvolo (Famiglia), probabile quella di Girolamo Turano (Attività produttive). Pesano i guai giudiziari: Musumeci ha stoppato Ester Bonafede, indagata in una tranche dell’inchiesta sugli appalti Anas.

Gli assessori di Forza Italia, oltre Falcone, saranno tre. In calo le quotazioni dell’ex presidente dell’Ast Vincenzo Giambrone, contrastate sul territorio le indicazioni del siracusano Edy Bandiera e del trapanese Giuseppe Guaiana. Potrebbe spuntare il nome della parlamentare uscente Bernadette Grasso o, in alternativa, di un uomo vicino a Francantonio Genovese: potrebbe essere l’ex segretario messinese del Pd Pippo Rao. In corsa anche l’ennese Gaetana Palermo.

Resta un posto conteso fra Fratelli d’Italia e Noi con Salvini: Musumeci, che ha sentito Giorgia Meloni,è orientato ad assegnarlo a Fdi. La sfida è fra l’ex deputato Giampiero Cannella e il catanese Sandro Pappalardo: quest’ultimo è in vantaggio. Ma non sono ancora escluse le sorprese.

Emanuele Laria, Repubblica.it