In udienza ha rivolto accuse alla Rai per i contenuti della serie tv, ritenuti offensivi nei suoi confronti e per i quali ha chiesto un risarcimento danni di 100 mila euro
Il boss della camorra Michele Zagaria dà in escandescenze in aula, protesta contro la fiction della Rai “Sotto copertura” e quando il presidente della Corte d’Assise gli toglie la parola si avvolge un filo intorno al collo gridando: “Allora mi resta solo il suicidio”. È accaduto durante l’udienza del processo dove Zagaria, storico capo del clan dei Casalesi, è a giudizio per due omicidi. Il padrino era collegato in videoconferenza dal penitenziario milanese di Opera, dove è detenuto in regime di carcere duro, e ha chiesto la parola per una dichiarazione spontanea, durante la quale ha cominciato rivolgere accuse alla Rai per i contenuti della fiction, ritenuti offensivi nei suoi confronti e per i quali ha chiesto un risarcimento danni di 100 mila euro. Il presidente del collegio, Provitera, lo ha interrotto invitandolo a “non fare un’altra fiction” in aula, tenuto conto che si trattava di argomenti estranei al processo. Zagaria, per tutta risposta, si è avvolto intorno al collo il filo del telefono che collega l’aula con la saletta della videoconferenza. Immediato l’intervento della polizia penitenziaria. L’udienza è stata sospesa e il boss condotto in infermeria per accertamenti.
La repubblica