Cinquantaquattro per cento di immatricolazioni in più all’Università di Genova rispetto allo scorso anno
Cinquantaquattro per cento di immatricolazioni in più all’Università di Genova, rispetto allo scorso anno. Un dato clamoroso, che al momento è solo parziale (si attendono le iscrizioni di Medicina) e che lo stesso rettore, Paolo Comanducci, invita a leggere con cautela, non nascondendo però una certa sorpresa, ma pure soddisfazione.
Che le iscrizioni al primo anno all’ateneo genovese fossero tendenti alla crescita, si era già capito dal consuntivo delle immatricolazioni dello scorso anno, che aveva già dato segnali di “ripresa”, insieme ad alcuni altri atenei nazionali, e in controtendenza con i dati depressivi generali e degli anni precedenti.
I dati, cristallizzati al 10 settembre 2017, e confrontati con quelli raccolti, alla stessa data, nel 2016, parlano chiaro. Nello scorso anno accademico gli studenti immatricolati erano 796, adesso i numeri balzano fino a 1223 nuovi iscritti. E non sono ancora conteggiati gli studenti di Medicina, che hanno superato la prova per accedere al numero chiuso e devono concludere le procedure di iscrizione. Anche nel 2016, però, gli studenti di Medicina non facevano parte del computo a questa data. Sebbene le immatricolazioni si chiuderanno a fine ottobre, e, solo per alcune lauree magistrali, ad aprile 2018, i dati cominciano ad arrivare nelle segreterie e a “parlare”.
Tra i dipartimenti, si registra, per ora, un boom di Economia, che raddoppierebbe gli iscritti. E trainando la Scuola di Scienze sociali con già 250 iscritti al primo anno proprio ad Economia. Segue, con 172 immatricolati, Giurisprudenza. Ha sempre il vento in poppa la Scuola politecnica, ma sfoggia un’inedita vivacità Scienze umanistiche, con Lettere che appaia Lingue. Medicina é esclusa da ogni analisi di questo tipo poiché, con il numero chiuso, gli studenti immatricolati non possono aumentare e anzi le procedure, come detto, sono ancora in corso.
«Sono dati che sorprendono anche me – ammette il rettore Comanducci – é prematuro comunque fare qualsiasi riflessione, aspettiamo, prima di fare analisi, di vedere i dati alla fine di settembre. C’è poi da tenere conto, come mi segnalano gli uffici, di una riorganizzazione dei sistemi di computo, dunque insomma invito tutti alla calma, anche se è interessante vedere questi numeri a questa data dell’anno».
Il rettore fa una prima riflessione, a caldo, sulla causa di una svolta così netta dell’onda nell’ateneo genovese: «Spero che questo possa essere generato dalle misure sulle tasse che abbiamo introdotto da quest’anno, non pensavo però che producessero effetti così immediati». Insomma la corsa alle immatricolazioni sarebbe scattata proprio grazie alle misure sia nazionali (con l’introduzione di una fascia no tax per redditi minimi), sia liguri, con ulteriori manovre approvate a luglio dal consiglio di amministrazione e subito entrate in vigore. «Potrebbe avere influito il fatto che abbiamo messo una prima tassa molto bassa, che consiste nella tassa regionale e poi abbiamo spostato la seconda rata a fine novembre, e la seconda rata a fine maggio», insomma se la crisi aveva portato il numero di immatricolati a crollare incessantemente, ancora motivazioni economiche, ovvero l’abbattimento e la riorganizzazione delle tasse, determinerebbero l’inversione di tendenza. La prima rata, in effetti, consiste, solo, nella tassa regionale di 170 euro.
I numeri segnano una crescita netta di tutte le scuole, con un vero e proprio balzo in avanti della scuola di Scienze sociali, passando da 313 immatricolati a 514, dove fa la parte del leone il dipartimento di Economia, dove gli immatricolati raddoppiano. Poi c’è la Scuola Politecnica (il traino è Ingegneria navale) dove i nuovi iscritti al primo anno sono cresciuti da 241 (nel 2016) a 345. Anche Scienze umanistiche torna a crescere, dopo anni di stallo, e flessione, e gli immatricolati passano da 108 a 188. E Lettere, con 80 iscritti tiene testa a Lingue, con 79 iscritti. Avanza, anche se in misura minore, anche la Scuola di scienze matematiche fisiche e naturali, con 170 “primini” contro i 118 dello scorso anno.
«Siamo riusciti ad abbassare le tasse per il 90% degli studenti – indica il rettore – questi dati però ci presentano un numero di immatricolati che, paragonato agli altri anni, vale un quarto del totale degli immatricolati totali. Adesso aspettiamo di avere i dati consolidati».
Michela Bompani, Repubblica.it