DoBank ha rigettato l’offerta vincolante presentata da Richard Ginori per l’acquisto del sito industriale di Sesto Fiorentino. Resta valida fino al 30 settembre. Il 6 l’incontro richiesto dal Mise
A rischio l’attività aziendale di Richard Ginori. DoBank ha, infatti, rigettato l’offerta vincolante presentata da Richard Ginori per l’acquisto del sito industriale di Sesto Fiorentino dove attualmente si svolge l’attività produttiva della manifattura. L’offerta vincolante era stata presentata lo scorso 6 giugno sulla base dell’ipotesi di accordo raggiunto a fine maggio nell’ambito del tavolo al Ministero dello Sviluppo Economico con i delegati del Comune di Sesto Fiorentino, della Regione Toscana, della società, delle banche creditrici e i liquidatori.
Richard Ginori ha espresso il proprio “sconcerto per questa incomprensibile decisione di doBank che mette seriamente a rischio la prosecuzione dell’attività aziendale” e, a fronte di questo nuovo e inaspettato scenario, ha confermato la propria offerta presentata lo scorso giugno relativa all’acquisto del sito industriale che occupa con le proprie linee di produzione e per cui oggi sostiene un importante canone di affitto, che resta valida fino al 30 settembre 2017, con l’auspicio che i vertici di doBank possano rivalutare la propria decisione, riallineandosi all’ipotesi di accordo raggiunto a fine maggio.
In caso ciò non si verificasse, Richard Ginori ha invitato fin d’ora i soggetti che ne hanno titolo a valutare qualsiasi soluzione, compresa l’instaurazione di una procedura concorsuale, che possa consentirle di acquisire la proprietà del sito industriale entro il mese di dicembre. Inoltre ha ribadito che “non è possibile immaginare il futuro dell’azienda e dei suoi lavoratori senza l’acquisizione dello stabilimento né di essere disponibile a protrarre oltre tale data una situazione di incertezza che si trascina da troppo tempo”.
Il gruppo Kering, proprietario di Richard Ginori dal 2013, quando rilevò l’azienda da una situazione di fallimento, ha investito in questi anni oltre 80 milioni di euro per rilanciare la manifattura. Gli ultimi investimenti sono previsti dal piano industriale che ha tra i suoi cardini l’acquisizione dell’immobile in cui è sito lo stabilimento e le sue installazioni industriali.
Una svolta potrebbe arrivare il 6 settembre quando Richard Ginori prenderà parte all’incontro richiesto dal Mise che ha convocato tutte le parti coinvolte, comprese le banche, a Roma. L’auspicio della società è “che possa essere finalizzato l’ipotesi di accordo già raggiunto a fine maggio”.
Francesca Gerosa, Milano Finanza