Da 32 anni la signora Mavis L. Wanczyk, 53enne madre di due ragazzi, lavorava al Mercy Medical Center di Chicopee, Massachusetts. Puntando sugli anniversari, ha indovinato tutti e sei i numeri estratti realizzando il più alto premio mai pagato da una lotteria americana. Ha telefonato al lavoro: “Non tornerò più”. Poi ha scelto: 480 milioni subito (che le tasse “ridurranno” a 336) anzichè spalmare la supervincita su 30 anni
CINQUE PALLINE bianche estratte da un bussolotto che ne contiene 69. Una sesta pallina rossa che sgorga da un’urna in cui ne ruotano 29. Inanellare i numeri impressi sulle prime cinque sfere vuol dire vincere un milione di dollari. Azzeccare anche la cifra che marchia la pallina rossa vale il jackpot. Due estrazione a settimana, il mercoledì e il sabato. Questo è il Powerball, la più popolare lotteria degli Usa, che in Massachusetts ha trasformato un giovedì come tanti in un giorno di febbre collettiva. Perché è nello Stato che è stata registrata la giocata che ha permesso alla fortunata 53enne Mavis L. Wanczyk di diventare non semplicemente ricca, ma molto di più. I suoi numeri: 6, 7, 16, 23, 26 e il rosso 4. Nella personale numerologia di Mavis, tutti riconducono agli anniversari della sua famiglia.
Fino a qualche ora prima, la signora Mavis L. Wanczyk, madre di due ragazzi, era un’impiegata in servizio da 32 anni nell’ospedale della sua cittadina, il Mercy Medical Center di Chicopee, reparto maternità. Cosa farà adesso davanti a 758,7 milioni di dollari, il più alto premio mai pagato da una lotteria nella storia degli Stati Uniti? Ecco l’ultimo atto della vecchia vita di Mavis: “Ho chiamato in ufficio per dire che non sarei tornata”. E questo è stato il primo dilemma da nuova milionaria: spalmare l’enorme vincita su 30 annualità o passare all’incasso e salutare tutti? La signora non ha avuto dubbi: “pochi” maledetti e subito. Così, Mavis L. Wanczyk si porterà a casa la cifra forfettaria di 480 milioni di dollari, che si “ridurranno” a 336 con il pagamento delle tasse.
La vita di Mavis è cambiata mercoledì notte. Stava tornando a casa dopo il lavoro assieme a un amico pompiere, quando il discorso era finito sul Powerball. Mavis aveva giocato. Estratta la matrice dalla tasca e data un’occhiata ai numeri estratti, si era resa conto di aver vinto. “Sono i miei”. L’amico: “Fa vedere”. Sì, Mavis aveva vinto. Non solo: era anche l’unica vincitrice, aveva letteralmente sbancato la lotteria. Un’emozione troppo forte. Guardando la sua espressione, il pompiere non ci aveva messo molto a capire come in quel momento Mavis fosse realmente sotto shock e avesse bisogno di un sostegno. Il combattente del fuoco l’aveva accompagnata a casa, per assicurarsi che fosse tutto ok.
Era tutto ok. Mai stata meglio, Mavis L. Wanczyk. Molto meglio di quando, appena un mese fa, si era lasciata andare su Facebook. “Ho bisogno di una vacanza. E per vacanza intendo: andare via e trovare un nuovo lavoro. Su una spiaggia. Con del rum”. Il chiosco sulla sabbia, quante volte lo si è sentito evocare nelle conversazioni captate in giro. Il moderno prototipo della fuga dalla nuova Alcatraz: la città, il traffico del tragitto casa-lavoro, il cartellino da timbrare in tempo, il chiuso degli uffici e delle fabbriche, il contatto virtuale preferito a quello umano, le pareti domestiche. Il miraggio collettivo di un “cambio vita” destinato a restare solo un sogno ricorrente, per i più. Non più per Mavis. Lei, il rum, ora potrà farselo versare con uno schiocco di dita e assaporarlo con lentezza, senza più dover guardare l’orologio.
Mentre lei si rilassava, nel Massachussetts la caccia al vincitore era già iniziata. Con un clamoroso depistaggio. Dalla lotteria, avevano inizialmente fatto sapere che la giocata vincente era stata effettuata in un minimarket di Watertown, vicino Boston. Qualche ora dopo, la scoperta del clamoroso errore: il ticket da 758,7 milioni di dollari era stato staccato in una stazione di servizio della provincia, il Pride Station & Store di Chicopee, Massachusetts occidentale.
Il lieto fine dopo un giovedì mattina turbolento per Michael Sweeney, direttore esecutivo della Massachusetts State Lottery, costretto a scusarsi e a spiegare l’accaduto: gli impiegati registrano manualmente i nomi dei negozi convenzionati e delle agenzie dove risultano le giocate vincenti. C’era dunque stato un problema di trascrizione. Dall’imbarazzo di Mike Sweeney alla gioia di Bob Bolduc, proprietario del Pride Station & Store di Chicopee, che devolverà in beneficenza l’assegno da 50mila dollari che Powerball gli firmerà grazie alla scelta di Mavis L. Wanczyk di giocare nel suo esercizio. “Il telefono non smette di squillare. Siamo sorpresi come tutti, ma anche felici per la nostra cliente. E per la possibilità che ci viene offerta di fare del bene”.
Paolo Gallori, Repubblica.it