Francesco entra a gamba tesa sul dibattito politico. Ma, mentre il centrodestra attacca le parole del pontefice, la sinistra dimostra una sudditanza che fa emergere tutta la sua debolezza.
C’era una volta un tempo in cui la sinistra faceva della non ingerenza del Vaticano nella politica italiana un cavallo di battaglia, un punto di principio che orgogliosamente ne rinsaldava l’identità laica. Questo accadeva però quando esisteva una sinistra. Oggi che non c’è praticamente più, chi dovrebbe rappresentarne gli ideali si è meschinamente adattato a perseguire il tornaconto del momento, nessuno batte ciglio se il papa interviene a gamba tesa nel dibattito sullo Ius soli facendosene convinto sponsor.
I MALDIPANCIA DEL CENTRODESTRA. Paradossalmente, e questa è la conseguenza di quando le ideologie diventano reliquia del passato, è il centrodestra per tradizione papista e almeno a parole intransigente nel rispetto dei dettami di santa romana Chiesa, ad eccepire di fronte al messaggio di Bergoglio in vista della futura giornata mondiale del Migrante. Messaggio che, è bene dirlo per non passare per gonzi, se non contiene riferimenti specifici al dibattito interno, nella tempistica della sua diffusione (la Giornata si celebra il prossimo 14 gennaio) è un atto politico bello e buono, che piomba nel bel mezzo della discussione su un tema altamente divisivo, che non a caso sta travalicando i suoi ambiti per diventare più ampio motivo di contesa politica.
I RICATTI TRASVERSALI SULLA LEGGE. Vedi il caso di Mdp, ovvero i fuoriusciti del Pd che condizionano all’approvazione della legge il loro appoggio alla imminente e delicata manovra finanziaria dell’esecutivo della cui maggioranza fanno parte. Esattamente come fece, ma al contrario, Angelino Alfano qualche mese fa: se la legge fosse stata approvata in Senato, dopo che l’attuale titolare della Farnesina nulla aveva eccepito in occasione del suo passaggio alla Camera, i centristi avrebbero tolto il sostegno a Gentiloni.
A scanso di equivoci, per onestà verso i lettori, chi scrive è favorevole all’approvazione della legge sullo Ius soli. E si è molto inquietato quando, 5 stelle e Lega in testa, hanno surrettiziamente fatto passare il provvedimento come un calare le brache di fronte all’onda migratoria che in questi mesi è ininterrottamente defluita sulle nostre coste. Le due cose ovviamente non c’entrano nulla, ma per gli apocalittici dell’invasione straniera veniva comodo farle coincidere.
L’ERRORE DELLA SINISTRA: CAVALCARE LE PAROLE DEL PAPA. Ciò detto, in nome della troppo spesso calpestata separazione tra il potere temporale e quello spirituale, il cavouriano «libera Chiesa in libero Stato» che fu una delle bandiere risorgimentali che portò all’unità d’Italia, l’intervento di Bergoglio è da condannare come un’inopportuna e pesante interferenza. E sbagliano gli esponenti del Pd che prontamente l’hanno cavalcata, i quali non si accorgono che così facendo finiscono per rinforzare quella sudditanza che molti dei padri fondatori di quella sinistra a cui bene o male ancora dicono di appartenere hanno stigmatizzato e tenacemente combattuto. E sognavano un Paese dove, pur quando il vicario di Pietro dice cose giuste e moralmente condivisibili, lo Stato risponde: grazie, ma facciamo da soli. Ius compreso.
Paolo Madron, dalla sua rubrica I 400 colpi, Lettera 43