Abbattendo i valori dei beni e dei servizi, gli statistici statali concretizzano l’illusione di una “economia” inquadrata dalla statistica del PIL.
È comune per i commentatori economici e gli economisti far continuamente riferimento nelle loro discussioni a qualcosa chiamato “economia” — che talvolta va bene e in altri momenti va male. Questa “economia” viene presentata come un’entità vivente avulsa dagli individui.
Ad esempio, diversi esperti riferiscono che “l’economia” è cresciuta di tot. percentuale, o che l’allargamento del deficit commerciale minaccia “l’economia”. Che cosa intendono con il termine “economia”? Esiste per davvero?
Cos’è “l’economia”?
Il termine “economia” è parte integrante di un ambiente economico “ostacolato”. In un ambiente economico privo d’interferenze statali, “l’economia” non esiste.
Bisogna comprendere che in nessuna fase la cosiddetta “economia” ha una vita propria, indipendente dagli individui.
Mentre in un ambiente libero “l’economia” è solo una metafora e non esiste come tale, in un ambiente “ostacolato” lo stato genera una creatura chiamata “economia” attraverso il suo costante riferimento statistico ad essa.
“L’economia” come motivo per l’interventismo statale
Abbattendo i valori dei beni e dei servizi, gli statistici statali concretizzano l’illusione di una “economia” inquadrata dalla statistica del PIL.
Considerando “l’economia” come qualcosa che esiste nel mondo reale, gli economisti mainstream raggiungono una bizzarra conclusione: ciò che è buono per gli individui potrebbe non essere buono per l’economia, e viceversa. Dato che l’economia non può avere vita propria senza gli individui, ciò che è bene per gli individui non può essere cattivo per l’economia.
Francesco Simoncelli, Trendonline.com