I dati sul nero emerso grazie alla Guardia di Finanza: dai 900 milioni dei primi cinque mesi del 2016 si è arrivati a 3,5 miliardi di euro. Cresce l’evasione internazionale
Torna di prepotenza il fenomeno dell’evasione fiscale in Italia, o quantomeno emerge alla luce con maggiore intensità. La fotografia della Guardia di Finanza non lascia dubbi. È infatti aumentata del 300% l’Iva evasa dagli evasori totali scoperta quest’anno, passando dai 900 milioni di euro dei primi 5 mesi del 2016 ai 3,5 miliardi del 2017. Il sensibile incremento, sottolineano le Fiamme gialle, “è anche da ricondurre al Piano denominato ‘Omesse comunicazioni Iva‘ che i reparti del Corpo stanno svolgendo, su tutto il territorio nazionale, nei confronti di quegli operatori che, invitati a regolarizzare (in un’ottica di ‘compliance’) la propria posizione fiscale, non hanno risposto o non si sono ravveduti”.
I primi cinque mesi del 2017, prosegue la Gdf, “presentano percentuali sostanziose di aumento di risultato in diversi settori dell’attività di servizio del Corpo, se raffrontati con lo stesso periodo del 2016”. In crescita anche i casi di evasione fiscale internazionale: 339 in tutto (pari al 67% in più rispetto ai primi cinque mesi del 2016), tra fittizie residenze, occultamento di patrimoni e disponibilità all’estero più altre ‘manovre’, compiute al solo fine di portare oltreconfine i redditi realizzati in Italia. Sempre nei primi 5 mesi del 2017 è cresciuto il numero dei datori di lavoro verbalizzati per l’impiego di manodopera irregolare o in nero (+54%), dei responsabili arrestati per reati fiscali (+27%) e degli evasori totali scoperti (+12%). È salito, inoltre, del 25% il numero delle verifiche e dei controlli conclusi. Un aumento del 198% è stato poi registrato nei primi cinque mesi di quest’anno nei sequestri ai soggetti fiscalmente pericolosi ai sensi della normativa antimafia applicata ai reati fiscali, con un valore che, dai 97,5 milioni di euro del 2016, ha raggiunto nel 2017 ben 290 milioni.
La Guardia di Finanza ha poi sottolineato come nei primi mesi del 2017 sia stata data attuazione alla riforma volta a dare “maggiore spinta all’adempimento spontaneo degli obblighi tributari”, nella prospettiva di un “rinnovato rapporto fra Fisco e contribuenti e di una nuova visione dei controlli fiscali, sempre più mirati e meno indiscriminati sulla generalità degli operatori economici”.
la Repubblica