Cliente-avvocato chiede di pignorare
un aereo di Ryanair per un debito da 50 euro
Ryanair si rifiuta di pagare il rimborso e il cliente deluso decide di far pignorare un aereo. La vicenda riguarda un passeggero che di professione fa l’avvocato, Alessandro Lazzari, che sarebbe dovuto volare da Cuneo a Marrakech, pagando a metà agosto per un viaggio che sarebbe dovuto partire a dicembre. Il volo però, è stato cancellato. Ed è qui che è partita la battaglia legale che rischia di finire con un intero aereo bloccato dalle autorità giudiziarie.
Come riporta La Stampa, la situazione si è complicata non appena il cliente ha chiesto il rimborso al posto di un viaggio “riprotetto” da un altro operatore. La compagnia ha versato l’importo al viaggiatore, ma dalla somma mancavano i 50 euro relativi ai trasferimenti dall’aeroporto all’albergo e ritorno (che erano stati acquistati sempre presso Ryanair). Ed è qui che è scattata la contestazione del cliente-avvocato, che ha incassato il parere favorevole del giudice di pace. Ma Ryanair ha ignorato la sentenza.
Così, Lazzari è andato avanti con la sua battaglia legale. E si è presentato all’aeroporto di Torino Caselle, insieme all’ufficiale giudiziario, per pignorare gli incassi di Ryanair in biglietteria. Ma, dal momento che le transazioni erano state effettuate tutte con carte e bancomat, non c’erano contanti a disposizione.
Fallito il tentativo di pignorare la cassa, il cliente-avvocato parrebbe intenzionato a chiedere l’applicazione dell’articolo 802 del codice della navigazione: è il “divieto di partenza” degli aerei deciso dall’Enav in alcune circostanze. Come “quando risultano violati gli obblighi relativi al pagamento di tasse, diritti e tariffe” oppure “l’esercente ed il comandante non hanno adempiuto agli obblighi previsti dalla normativa di interesse pubblico in materia sanitaria e doganale”.
Ryanair è “inadempiente” nei confronti di una sentenza e ricade in pieno nella casistica. E rischia di vedersi pignorare un aeroplano da cento milioni di euro per un debito da 50 euro.
Somma che in realtà nel frattempo è lievitata, arrivando a 1.300 proprio in seguito al tentativo di pignoramento degli incassi.
La dichiarazione della compagnia aerea: “Abbiamo risolto la questione direttamente con il cliente e consideriamo questa vicenda ora chiusa”.