Il gruppo Dmail si concentra sull’editoria locale e cambia nome per sottolineare l’inversione di rotta: si chiamerà Netweek. Non solo, l’intenzione è ampliare il perimetro delle pubblicazioni e in calendario c’è già una serie di aperture o acquisizioni di giornali sul territorio, dal Piemonte fino a Veneto, Trentino e Friuli per poi allargarsi, progressivamente, all’Emilia Romagna.
Dopo aver ceduto alla famiglia Percassi i negozi multicanale (tra spazi fisici e online), il gruppo presieduto da Vittorio Farina, che ne è anche editore, si concentra sui 63 giornali che diffondono 250 mila copie circa, comprendono le recenti acquisizione dell’Eco di Biella e del Corriere di Novara e che da settembre saliranno ulteriormente a quota 68 con 5 aperture in Veneto. Secondo le previsioni, nel 2018, ci sarà spazio per altre inaugurazioni sempre in Veneto (altre 4) e solo dopo sarà la volta delle altre regioni e dell’espansione verso sud, in terra emiliano-romagnola.
«La nostra offerta editoriale, che spesso è già leader nelle sue realtà locali, non solo crescerà», spiega a ItaliaOggi Farina, «ma diventerà maggiormente multimediale. Ci stiamo concentrando sulla produzione di video online, per confezionare sia più contenuti sia più contenuti che siano differenti dai tradizionali articoli». Alle pubblicazioni settimanali su carta, agli aggiornamenti quotidiani online si affiancheranno poi nuovi supplementi periodici tematici che, di settimana in settimana, si alterneranno parlando di casa (con InCasa dal prossimo 18 giugno), di televisione (da fine agosto con InTv in uscita ogni sette giorni) e ancora di salute e cucina (grazie a InSalute e InCucina dalla fine del prossimo settembre-inizio ottobre).
Ogni magazine avrà una foliazione media di 100 pagine e sarà offerto gratuitamente ai lettori.
I nuovi giornali così come i video su internet e i magazine puntano anche e soprattutto a sviluppare la raccolta pubblicitaria curata dalla concessionaria interna Publi In «su cui stiamo lavorando rafforzandone la rete vendita», aggiunge Farina. «Il nostro obiettivo è arrivare a disporre di 200 venditori per la fine di quest’anno».
Tutte le iniziative editoriali e commerciali dell’ex Dmail group (a breve saranno completate le formalità per registrare ufficialmente il nuovo marchio) saranno ricomprese e sviluppate nel nuovo piano industriale atteso per le prossime settimane, comunque entro la prima metà di luglio. Tra 2-3 settimane invece, il calendario societario prevede di ottenere dal tribunale di Milano il nulla osta per uscire dalle procedure di concordato preventivo in continuità (a cui era stato ammesso nell’ottobre 2015). Nel frattempo è stata pagata la quasi totalità dei creditori (i prossimi pagamenti sono previsti a breve), grazie anche a un aumento di capitale da 16,2 milioni di euro che «ha concluso il processo di risanamento economico e finanziario della società avviato con l’omologazione della procedura concorsuale», ha fatto sapere la stessa società. L’esercizio 2016 è stato archiviato infatti in utile per 32,9 milioni di euro contro la perdita netta a fine 2015, pari a 7,3 milioni. I ricavi sono calati dell’1,4% a quota 27,3 milioni, con un risultato operativo che resta in territorio negativo (-2,6 milioni di euro) ma in miglioramento rispetto ai precedenti -5,1 milioni. Al 31 dicembre scorso l’indebitamento finanziario è passato a 0,9 milioni da 36,9 milioni, il patrimonio netto sulla soglia dei +5,5 milioni dai -43 milioni del 2015.
Italia Oggi