Paolo Messa si dimette da consigliere Rai, ma al tempo stesso chiede che non ci sia un azzeramento del Cda, sollecitando invece di far uscire l’azienda da una situazione di danno reputazionale. Le dimissioni sono state comunicate con una lettera alla presidente Rai Monica Maggioni.
Paolo Messa scrive di aver cercato di svolgere il suo incarico in Cda Rai “sempre con la massima dignita’ e responsabilita’”, spiegando che la sua e’ “una scelta comprensibilmente sofferta ma che mi auguro possa dare piu’ forza e determinazione alla governance dell’azienda contribuendo a farla uscire dalla condizione di danno reputazionale determinato dall’arroganza di chi fatica a riconoscere il valore ed il senso profondo di quel servizio pubblico che e’ stato ed e’ il faro della nostra missione”. Nessun cenno a nomi o figure ma sembra essere questo un riferimento al direttore generale, nei confronti del quale gia’ le scorse settimane Messa aveva espresso critiche. Le dimissioni arrivano a distanza di pochi giorni dal Cda che ha visto Messa lasciare i lavori in dissenso per come e’ stata gestita tutta la fase dei rilievi arrivati dell’Anac, preannunciano la volonta’ di trarne le conseguenze. E le dimissioni di oggi lo confermano. “Ho vissuto questi mesi a viale Mazzini – prosegue Messa – con entusiasmo ed orgoglio, consapevole del valore straordinario delle donne e degli uomini che quotidianamente lavorano per il servizio pubblico radiotelevisivo. Il dovere di fare il massimo per dare una prospettiva migliore a loro e ai nostri azionisti, i cittadini contribuenti, ha animato la mia azione di amministratore”. Il consigliere dimissionario afferma “di aver fatto tutto il possibile per la migliore governance della Rai” e nella missiva pubblicata integralmente sul suo profilo Facebook precisa: “Sento di dover trarre io le conseguenze di questa paralisi senza chiedere ad altri cosa fare e cosa no e tanto meno immaginando un azzeramento del Consiglio. Sono certo – aggiunge – che il rapporto di collaborazione con questa straordinaria azienda non si interrompera’ come non puo’ finire l’amore per questo enorme giacimento culturale del nostro Paese”.