Più tempo per la manovra ma nessuno sconto. L’entità della correzione che l’Italia deve realizzare per evitare una procedura per deficit eccessivo non cambia a seguito del miglioramento delle stime di crescita. Il motivo è che l’aggiustamento di bilancio chiesto al nostro Paese dalla Commissione europea – per 3,4 miliardi di euro, pari allo 0,2% del Pil – “è strutturale, e anche eventuali miglioramenti delle stime sulla crescita che peraltro si possono prevedere, non hanno impatto sull’aggiustamento strutturale”, come ha detto il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan.
Nessuna riduzione della manovra correttiva
Ma, per quanto riguarda i tempi di tale aggiustamento, a due giorni dall’attesa pubblicazione da parte della Commissione del rapporto sul debito, pare che l’esecutivo sia intenzionato a non anticiparli, ma a rispettare la scadenza di aprile, fissata nella sua risposta alla Commissione dallo stesso ministro. Anche se il tema non è stato affrontato durante la riunione dell’Eurogruppo, dell’argomento si continua a discutere fra governo e Commissione. Per sapere se Bruxelles aprirà o meno una procedura per violazione del patto di stabilità occorrerà aspettare qualche settimana.
Gli incontri di Padoan a Bruxelles per trovare una soluzione comune
Per il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, impegnato a Bruxelles nei due giorni di Eurogruppo ed Ecofin, è stata l’occasione per confrontarsi con il commissario agli Affari economici e monetari Pierre Moscovici e con il vicepresidente responsabile per l’Euro, Valdis Dombrovskis. “Ci incontriamo sempre quando ci vediamo. L’occasione per cambiare due battute c’è sempre”, ha detto Padoan.
“Tutte le informazioni sono già state anticipate nel winter forecast (le previsioni economiche d’inverno della Commissione europea, ndr) in cui si prende atto dell’impegno del governo di fare un aggiustamento”, ha spiegato. E Moscovici ha sottolineato che “continueremo gli scambi con Pier Carlo Padoan per arrivare a una soluzione comune”, mentre perché la questione torni sul tavolo dell’Eurogruppo occorre attendere la prossima riunione, il 20 marzo, ha detto il presidente Jeroen Dijsselbloem.
Francesca Ventura, AGI