Il 20 febbraio ci sarà l’incorporazione di tutte le banche rete, svalutata la partecipazione nel Fondo Atlante. Dividendo da 0,11 euro. Giù margine d’interesse, meno deteriorati
Ubi Banca ha chiuso il 2016 con una perdita di 830,2 milioni, a fronte di un utile di 116,8 nel 2015. Sui risultati pesa in particolare la contabilizzazione anticipata di tutti gli oneri previsti per il piano industriale (850 milioni circa), la cui attuazione sta procedendo «in anticipo sui tempi». Al netto delle poste straordinarie, il 2016 si sarebbe chiuso con un utile di 111,6 milioni, comunque penalizzato rispetto al 2015 da «una riduzione significativa dell’apporto della finanza (153,7 milioni da 290,6). I proventi operativi sono scesi del 7,5% a 3,1 miliardi, con margine di interesse in calo dell’8,2% a 1,5 miliardi e commissioni nette a 1,3 miliardi (+2,7%). Gli oneri operativi sono scesi dell’1% a 2,2 miliardi, per un rapporto cost/income salito al 69%. Quanto alla solidità’ patrimoniale, il coefficiente Cet1 fully loaded, indice di solidità, è all’11,22% (da 11,28% in settembre) e non include ancora l’effetto della deducibilità fiscale delle maggiori rettifiche su crediti (+40 punti base). Il cda proporrà la distribuzione di un dividendo da 0,11 euro per azione, in linea con quello dello scorso anno.
Massiah: «Siamo ottimisti, calano i nuovi deteriorati»
« Nel 2016 abbiamo avuto un anno, a mio avviso, di svolta per quanto riguarda il credito», in cui «abbiamo assistito a una radicale riduzione del flusso di entrata dai crediti performanti nei non performimg loans (crediti deteriorati n.d.r.(: il livello di un miliardo e trecento milioni e’ molto simile al livello di un miliardo e duecentocinquanta milioni che caratterizzava l’anno 2007, l’anno pre-crisi». Lo ha dichiarato il consigliere delegato di Ubi Banca, Victor Massiah, commentando il bilancio 2016 dell’istituto. «Parliamo di percentuali sui crediti in essere non particolarmente dissimili – ha ribadito – Fatemi dire: siamo tornati sostanzialmente al livello pre-crisi per quanto riguarda i nuovi flussi di crediti deteriorati». Per questo Massiah si dice ottimista «sulla possibilità di raggiungere quegli ambiziosi obiettivi di piano industriale che abbiamo sul costo del credito e che prevedono circa cinquanta basis point nel 2020: a mio avviso la dimensione dei flussi e la riduzione dello stock rendono particolarmente credibile questo obiettivo», ha concluso.
Il 20 febbraio nasce la Banca Unica
Il 20 febbraio Ubi incorporerà altre 5 banche rete (Popolare di Bergamo, Banco di Brescia, Banca di Valle Camonica, Popolare di Ancona e Banca Carime: attenzione, cambieranno gli Iban) in anticipo sui tempi previsti, 500 risorse sono in uscita dal gruppo a fine mese e sono state ricevute richieste di adesione al fondo di solidarietà per oltre 1.250 risorse. Altra novità: Ubi svaluta l’investimento nel Fondo Atlante (Fondo partecipato dalle banche per sostenere gli istituti di credito in difficoltà) di 73 milioni, che si traducono in una svalutazione netta di 52,9 milioni. Ubi si era impegnata a contribuire al fondo Atlante con una partecipazione fino a 200 milioni.
Il Corriere della Sera