Sarebbero state accertate numerose operazioni di maquillage dei bilanci, con fatture gonfiate per creare fondi neri
Wind Jet avevano ottenuto, nel maggio 2013, un concordato preventivo che sembrava aver acquietato una situazione esplosiva. La compagnia non voleva più dall’agosto 2012 quando, pochi giorni prima di ferragosto, gli aerei di quella che era stata la prima low cost italiana, con tre milioni di passeggeri all’anno, avevano definitivamente spento i motori lasciando a terra migliaia di persone e senza lavoro 500 dipendenti, piloti, assistenti di volo, amministrativi. La procura di Catania però a quella specie di colpo di spugna del concordato preventivo non ha mai creduto e oggi ha ottenuto dal gup Gaetana Bernabò Distefano il rinvio a giudizio per bancarotta fraudolenta di 17 persone. Tra loro, gli amministratori della compagnia, a partire dal patron Antonino Pulvirenti – ex presidente del Catania calcio già coinvolto nell’inchiesta «Treni del gol» su una presunta combine per truccare alcune partite quando la squadra era in serie B – e l’ad Stefano Rantuccio.
Secondo l’inchiesta della Guardia di finanza, i conti della compagnia erano in disordine già dal 2005, sette anni prima dello stop ai voli. Sarebbero state accertate numerose operazioni di maquillage dei bilanci, con fatture gonfiate per creare fondi neri: il marchio della società che nel 2004 vale 319 euro e l’anno dopo è venduto per dieci milioni a una società del gruppo Pulvirenti salvo poi riacquistarlo l’anno dopo per 2,4 milioni; un motore di aereo del valore di 700mila dollari acquistato per un milione e mezzo; i rottami dell’aereo finito fuori pista all’aeroporto palermitano di Punta Raisi valutati 21 milioni di euro a fronte di una valutazione della società assicuratrice di appena 600mila euro. Per i pm «nel 2005 il bilancio aveva un passivo di 600 mila euro che tecnicamente non le permetteva di operare». E però, con una serie di «operazioni di maquillage di bilancio, con una bancarotta che si è dipanata negli anni» e grazie anche «a controllori che non hanno controllato», la Wind Jet ha continuato a volare sino al 2012. La prima udienza del processo si terrà il prossimo 3 ottobre.
FABIO ALBANESE, LA STAMPA