Piuttosto soddisfatti del weekend di Natale appena trascorso, gli operatori turistici del Levante guardano già alle prossime festività. Le prenotazioni per Capodanno, infatti, fioccano numerose, complici anche le nevicate contenute e il calo dei viaggi all’estero per ragioni di sicurezza. «A Natale l’occupazione è stata buona, migliore rispetto agli anni scorsi e a Capodanno siamo quasi pieni, confermando le previsioni dei giorni scorsi – afferma Francesco Andreoli, presidente del consorzio Hotel&Restaurants di Sestri Levante -. I soggiorni sono brevi, di due notti in media, ma distribuiti in tutta la settimana. I turisti sono perlopiù italiani, ma anche francesi, tedeschi, statunitensi più qualcuno dal Nord Europa. Visti questi giorni, ci sono buone prospettive per il ponte dell’Epifania». A Rapallo, il presidente di Ugal Federalberghi, Aldo Werdin, si mostra altrettanto fiducioso: «Il Natale si conferma una festa da trascorrere soprattutto in famiglia: è andato come gli altri anni, senza infamia e senza lode – afferma -. A Capodanno ci aspettiamo un’affluenza ottima, in prevalenza di turisti italiani, ma anche francesi, svizzeri e alcuni russi i quali soggiorneranno in Riviera nei dieci giorni successivi».
I fatti stanno confermando che il 5 per cento in più di presenze e arrivi sarà probabilmente raggiunto, così come avevano auspicato anche il presidente della Regione, Giovanni Toti, e l’assessore al turismo, Gianni Berrino, nel corso dei recenti Stati generali del Turismo. «L’utilizzo dei nuovi canali di comunicazione apre gli orizzonti a una promozione del territorio a 360 gradi con una forte capacità di penetrazione impensabile fino a pochi anni fa», afferma Berrino. E anche il recente accordo con il social Airbnb, specializzato nell’affitto di appartamenti per le vacanze, va nell’ottica di un ampliamento dell’offerta. Oltre agli albergatori, a sorridere sono pure i titolari di ristoranti e trattorie. La crisi nelle tavole e nei forni di Recco, tanto per citare il comune numero uno nella ristorazione, è un ricordo lontano.
di Sara Olivieri, Edoardo Meoli -IL SECOLO XIX