di Cesare Lanza, La Verità
II Scommettiamo che Maria Elena Boschi si distruggerà con le sue mani, per eccesso di ambizione? Come Matteo Renzi, dite? No, peggio: per due motivi. Primo, perché l’ex premier – astuto – ha avuto almeno la scaltrezza di fingere di dimettersi, lasciando a Paolo Gentiloni le patate bollenti dei disastri che ha accumulato col suo governo, per controllare con i suoi fidi ministri ciò che interessa alle sue convenienze.
Secondo, perché scopertamente fa riferimento esclusivamente al suo caro Matteo ed è la vigilante, come sottosegretario alla presidenza del consiglio, che Gentiloni non si discosti da ciò che Renzi vuole. Se avete osservato la faccia di Gentiloni mentre leggeva la sua (?) lista dei ministri, non vi sarà sfuggito il suo imbarazzo, il tono affaticato della voce. Ebbene, vorrei dire chiaro e netto che la conferma della Boschi nel «nuovo» governo è ciò che di più vergognoso e scandaloso si potesse temere. Sia perché, con la stessa faccia tosta di Matteo, la bella Maria Elena aveva proclamato di voler ritirarsi dalla vita politica, in caso divittoria del No. E sia perché il suo attaccamento alla poltrona è una sfida, temeraria e indecente, alla volontà degli elettori. Non posso pensare che Renzi&Boschi non se ne rendano conto. E allora come si spiega la loro protervia? Vogliono il potere, costi quel che costi, finché sarà possibile. Alla Boschi costerà, con la perdita di dignità e credibilità, un futuro politico. Purtroppo, sulla nostra pelle, dovremo sopportare ancora per un po’ la sua tracotanza. Poi finalmente ci consentiranno di votare e questo sciagurato capitolo della storia italiana sarà cancellato.