Il futuro presidente Usa minaccia sulla Fox di non rispettare la prassi di «una sola Cina» Dura reazione del giornale del Partito comunista: «Potremmo riprenderci Taiwan»
Nuovo botta e risposta fra Donald Trump e la Repubblica popolare cinese. Il giornale ufficiale di Pechino Global Times ha sferrato un durissimo attacco contro il presidente eletto degli Stati Uniti, sostenendo che Trump è «ignorante come un bambino in tema di politia estera» se pensa di poter negoziare il principio di «una sola Cina» che ha definito le relazioni diplomatiche fra i due Paesi fin dagli anni Settanta.
L’accordo del 1972
L’editoriale del giornale in lingua inglese, di proprietà del Quotidiano del popolo, portavoce del Partito comunista cinese, è un’evidente reazione all’intervista a Trump mandata in onda domenica dalla rete televisiva Fox News ,in cui il futuro inquilino della Casa Bianca ha messo in dubbio il principio di «una sola Cina», in base al quale Washington riconosce solo il governo di Pechino e non quello di Taiwan, e che dal 1972 è la base delle relazioni bilaterali fra Cina e Stati Uniti. Trump ha assicurato che non permetterà che Pechino gli ordini quello che deve fare: «Non so perché dobbiamo essere obbligati alla politica di “una sola Cina” se non raggiungiamo un accordo con loro che includa altre cose, come il commercio» ha affermato il magnate newyorchese.
La minaccia
A tempo record, le autorità cinesi hanno replicato via stampa sostenendo che Trump «si sbaglia» se pensa di poter utilizzare la politica di «una sola Cina» per forzare Pechino a fare concessioni commerciali o su altri dossier. «Sembra che Trump abbia bisogno urgentemente di studiare la politica estera. In particolare, deve studiare in cosa consistono le relazioni tra Cina e Stati Uniti», sottolinea il Global Times, aggiungendo poi con toni minacciosi che se Trump non rispetterà tale politica, Pechino non avrebbe motivi per «anteporre la pace all’uso della forza per riprendere Taiwan». Nell’edizione online del giornale, l’editoriale usa toni più edulcorati, accusando Trump di «ingenuità» e «inesperienza».
La telefonata con Taipei
Il nuovo braccio di ferro avviene a poco più di una settimana dalle polemiche sollevate da Pechino dopo la telefonata avvenuta fra Trump e la presidente di Taiwan, Tsai Ing-wen, che avrebbe chiamato il futuro presidente Usa per congratularsi della sua elezione. Molti osservatori reputano però che la mossa fosse stata preparata da tempo dallo staff di Trump proprio per riaprire le trattative commerciali con la Cina.
Il Corriere della Sera