Sarebbe un post sul presunto ritrovamento di schede già segnate con il sì in un inesistente paesino. Il sito di fact-checking Pagella Politica ha stilato una classifica dei post più popolari sulla consultazione del 4 dicembre. Cinque sono vere, cinque noSarebbe un post sul presunto ritrovamento di schede già segnate con il sì in un inesistente paesino. Il sito di fact-checking Pagella Politica ha stilato una classifica dei post più popolari sulla consultazione del 4 dicembre. Cinque sono vere, cinque no
Non vince il sì, non vince il no. Vince la bufala. Sui social network il referendum del 4 dicembre ha già un vincitore. Il sito di fact-checking «pagella politica» ha analizzato le notizie che girano su Facebook e Twitter negli ultimi due mesi (dal primo ottobre al 30 novembre) che riguardano la consultazione popolare sulla riforma costituzionale che cancella il bicameralismo perfetto e trasforma il Senato in una camera di rappresentanza regionale. I dieci post più popolari si dividono a metà: cinque sono veri, cinque no. Ma quello che di grand lunga ha accumulato più fama «social» è una totale falsità. Chiamata comunemente bufala. Oltre 233mila reazioni sommando condivisioni, like e commenti.
Lo strano ritrovamento in un paese che non esiste
Si tratta di una «notizia shock», come annuncia il titolo del post. Secondo cui sarebbero state ritrovate 500mila schede elettorali «con il sì già segnato». Dove? In un paese che non esiste, il cui nome è Rignano sul Membro. Alla fine il solito consiglio, tipico delle bufale online. A caratteri maiuscoli il grido di aiuto: «CONDIVIDETE!». La notizia è stata pubblicata dal sito «Italiani-informati.com» che non è nuovo agli scandali da «post-verità». Per capire di che tipo di piattaforma si tratta bisogna fare molta attenzione. In fondo, scritto in piccolo — fa notare Pagella Politica — c’è scritto che si tratta di un «simpatico sito satirico e quindi alcuni articoli contenuti in esso non corrispondono alla veridicità dei fatti».
Argento a una notizia vera, bronzo a una falsa
Sul secondo gradino del podio una notizia vera: la richiesta di rinvio della consultazione da parte del vicesindaco di Acquasanta Terme (Ascoli Piceno) per risparmiare e trovare nuovi fondi per i terremotati del centro Italia. Una dichiarazione ai microfoni di Rai News 24 ripresa il 30 ottobre da un portale di informazione locale. Ha raccolto 171.800 condivisioni. Mentre il bronzo va a un’altra bufala e la protagonista è Luciana Littizzetto, che avrebbe annunciato un suo ritiro dalla televisione in caso di vittoria del no. Un grandissimo successo sui social, tanto da essere stata proposta in diverse versioni, due delle quali compaiono nella top ten. In totale ha guadagnato 319.200 reazioni.
Le altre bufale, tra Briatore e Agnese Renzi
Tra i primi dieci compaiono altre due bufale: al sesto posto arriva «Briatore: “Bisogna privatizzare ospedali e scuole. Per questo al referendum voto Sì”». Sono state 82.500 le condivisioni. La notizia non è completamente falsa ma fuorviante. Mette insieme, infatti, pezzi di una stessa intervista dell’imprenditore a Matrix. Due dichiarazioni separate in due parti diverse della trasmissione. Mentre al decimo la notizia che Agnese Landini, moglie del primo ministro Matteo Renzi, avrebbe annunciato di segnare la casella del No sulla scheda elettorale. In questo caso sono 43.700 le condivisioni. Ma non tutto ciò che piace sui social corrisponde a falsità: cinque delle notizie in classifica sono vere e sono state pubblicate da fonti autorevoli. Quotidiani online come «L’Unità» e «Il fatto quotidiano».
di Michela Rovelli, Il Corriere della Sera