Aumenta la pressione degli italiani per entrare nella “forza lavoro” del Paese e sale con essa il tasso di disoccupazione, con un conseguente calo dei cittadini “inattivi”. La lettura rilascita dall’Istat addolcisce dunque il dato crudo della crescita del tasso di senza lavoro, salito a settembre all’11,7% e in aumento di 0,2 punti percentuali rispetto ad agosto.
Nello stesso mese, si è registrata infatti una crescita degli occupati: +0,2%, pari a +45 mila unità, che permette di recuperare il calo registrato a luglio. “Dinamiche positive si rilevano per entrambe le componenti di genere e in tutte le classi di età; l’aumento si concentra, questo mese, tra i lavoratori indipendenti (+56 mila), a fronte di un calo dei dipendenti a termine e la stabilità di quelli permanenti. Il tasso di occupazione è pari al 57,5%, in aumento di 0,1 punti percentuali rispetto al mese precedente”. In un anno, cioè rispetto al settembre 2015, gli occupati sono 265mila in più e quasi esclusivamente per la crescita dei dipendenti permanenti (+264 mila). Il miglioramento è sbilanciato particolarmente verso gli over 50, con 384mila persone in più al lavoro.
Cresce, come accennato, anche la stima dei disoccupati dopo il calo di luglio e agosto: sono 60 mila in più (+2%), con una distribuzione tra uomini e donne e le varie fasce d’età. Il tasso di disoccupazione, pari all’11,7%, è infatti aumento di 0,2 punti percentuali rispetto al mese precedente. Sfuggono da questo peggioramento i giovani di 15-24 anni, tra i quali si registra un miglioramento di 1,2 punti con il tasso di senza lavoro in discesa al 37,1%. Rispetto al settembre 2015, l’aumento dei disoccupati è del 3,4%: 98 mila persone in più.
Per spiegare la doppia dinamica di crescita, sia di occupati che di disoccupati, con un tasso di senza lavoro in espansione serve ricorrere al calo degli inattivi. Dice l’Istat: “La maggiore partecipazione al mercato del lavoro nel mese di settembre, in termini sia di occupati sia di persone in cerca di lavoro, si associa alla diminuzione della stima degli inattivi”: scendono dello 0,9%, sono 127 mila in meno. La rinnovata domanda di lavoro da parte degli italiani è ancora più accentuata sul raffronto annuo: 508mila persone sono uscite dal limbo di coloro che non lavorano né cercano occupazione in meno.
I dati sul mondo del lavoro sono arrivati quest’oggi anche dall’Eurozona: per il terzo mese consecutivo la disoccupazione nell’area con la moneta unica, a settembre, è rimasta stabile al 10,0%, in calo di 0,6 punti rispetto allo stesso mese del 2015. Per la Ue a 28 il tasso è dell’8,5%, invariato rispetto ad agosto ed in calo di 0,7 punti su settembre 2015.
La Repubblica