L’amministratore delegato è passato dal Golfo agli Stati Uniti, per cercare sottoscrittori dell’aumento di capitale da 5 miliardi. In patria si è intanto consumata la rottura con Corrado Passera sul potenziale piano alternativo di rilancio dell’istituto. Vendite sul titolo in Borsa
Gli occhi di Piazza Affari si puntano, ancora una volta, su Banca Mps (il titolo), nel giorno in cui si riunisce il consiglio di amministrazione in un summit a Milano. Una riunione che cade all’indomani della rumorosa ritirata di Corrado Passera dal novero di coloro che studiano il dossier per rafforzare l’istituto, con tanto di polemica sulla “chiusura” della banca senese alla sua proposta d’intervento.
Ai lavori del board odierno, l’amministratore delegato Marco Morelli parteciperà soltanto in videoconferenza, dal momento che è in giro per il mondo a presentare il piano di rilancio agli investitori: bisogna trovare uno zoccolo duro di soggetti che riducano quanto più possibile la quota di ricapitalizzazione (su un totale di 5 miliardi) da chiedere al mercato. Passera diceva di avere per le mani investitori pronti a mettere 2 miliardi sul tavolo, anche se i nomi non sono mai venuti allo scoperto.
Dopo la tenuta della vigilia, il Monte dei Paschi registra oggi fin da subito forti vendite. Già all’avvio degli scambi, infatti, l’azione della banca senese entra in asta di volatilità per poi perdere il 6% circa. Dall’istituto hanno precisato ieri sera i contorni della rottura con Passera: “Si trattava di una proposta non vincolante, formulata per conto di investitori di cui non sono state rese note le generalità e non ancora ‘solidificata’”, aggiungendo per altro che la decisione critica dell’ex ministro è “basata su argomentazioni infondate e incompatibili” con l’esigenza di assicurare “la parità informativa” tra i potenziali investitori e “mantenere il controllo delle informazioni fornite agli stessi”.
La rottura, nell’aria da tempo, si è consumata proprio mentre Morelli, con gli advisor Jp Morgan e Mediobanca si sono spostati dal Qatar a New York dove questa settimana proseguirà (con tappa anche a Boston) il road-show per individuare degli anchor investor disponibili a sottoscrivere parte dell’aumento da 5 miliardi e a convertire bond in azioni. In agenda molti incontri con grandi fondi, come Atlas (nome circolato anche dietro la proposta di Passera), Paulson, Rhone.
Repubblica