di CESARE LANZA
Scommettiamo che entro qualche mese sarà designato un altro ministro, al posto di Beatrice Lorenzin, a risolvere i problemi della sanità? La previsione sembra elementare. Se Matteo Renzi sarà sconfitto nel referendum e lascerà Palazzo Chigi non ci sarà spazio per lei e per i suoi colleghi nel nuovo governo. E se Renzi dovesse vincere, con la nuova forza che gliene deriverebbe non esiterebbe a far fuori (è fisiologicamente più bravo a valutare i difetti altrui piuttosto che i propri) i ministri colpiti da polemiche. Il premier più di una volta ha mostrato freddezza e disapprovazione verso la sua ministra. Premetto che, paradossalmente, Beatrice Lorenzin mi è perfino simpatica. È educata, graziosa, coraggiosa, disponibile: non ha esitato, in tivù, ad affrontare direttamente le contestazioni, giuste, e le perfidie, esagerate, che le erano rivolte (di solito, i politici scappano). Purtroppo, però, il bilancio è disastroso. Cinquantamila morti in più. L’aspettativa di vita, dopo un’infinità di anni, è diminuita. Il caos dilaga in troppe strutture ospedaliere. Mentre milioni di italiani non hanno i soldi per curarsi, non si avverte un indirizzo strategico autorevole. Solo confusione! Addirittura il presidente della Repubblica è intervenuto (e non dovrebbe essere il mestiere suo!) per sostenere l’indispensabilità dei vaccini. Le ingerenze dell’industria farmaceutica sono senza controllo e garanzie per i cittadini. Di fronte a tutto questo la Lorenzin ha scelto la strada dell’apparire piuttosto che quella di operare: con iniziative stravaganti come il Fertility day. Che sia Renzi 0 no a decidere, al suo posto arriverà qualcun altro, mi auguro competente e di polso fermo.
di Cesare Lanza, La verità