L’Autorità ha staccato una sanzione da 200mila euro per l’attivazione senza esplicito consenso dell’opzione di soccorso stradale su tutta la rete viaria. Con questa escamotage, gli abbonamenti Premium sono passati da 0,78 a 1,5 euro al mese
Una multa da 200mila euro per aver raddoppiato di fatto il costo dell’Opzione Premium senza aver dato la possibilità ai clienti di prendere le necessarie contromisure: Telepass incespica nella rete dell’Antitrust, che dà ragione alle lamentele portate avanti dalle associazioni dei consumatori.
Ripercorriamo i fatti, spiegati con dovizia di particolari nelle 35 pagine di delibera dell’Authority. Dal novembre 2015, la società di Autostrade per l’Italia ha comunicato ad alcuni clienti (sottoscrittori dei contratti “Unicum Telepass Family“, “Unicum Telepass con Viacard“, “Twin“), che avessero abbinato ai contratti di pagamento dei caselli l’Opzione Premium (soccorso in autostrada in caso di avaria o incidente), una modifica contrattuale unilaterale. In particolare, il servizio Premium sarebbe stato esteso all’intera rete viaria, come già avveniva per l’Opzione Premium extra. Una bella copertura in più per gli automobilisti, ma a un costo raddoppiato: da 0,78 a 1,5 euro al mese. Nelle e-mail di annuncio del cambio di tariffa, si prospettava l’adesione tacita del cliente in caso di mancata risposta entro 60 giorni dal suo ricevimento.
Ma agli atti dell’Autorità sono andate molte mail di reclamo dei clienti, che hanno definito “per niente chiara” la comunicazione di Telepass e manifestato la volontà di restare clienti del servizio, senza però estendere l’assistenza a tutta la rete viaria e quindi subire un rincaro della tariffa (che sarebbe scattato dopo 1 anno “promozionale” a prezzo invariato).
Secondo l’Authority, la prassi di Telepass sulla comunicazione e il cambio di tariffa “non è risultata rispettosa dei canoni di diligenza esigibili da un operatore quale Telepass, ed è stata in grado di condizionare indebitamente le scelte economiche dei consumatori”. L’Autorità, per i contratti sottoscritti dal 13 giugno 2014, ha così ritenuto violato anche l’articolo 65 del Codice del consumo che sancisce l’obbligo per i professionisti di ottenere un consenso espresso e consapevole dai consumatori prima di fornire loro un nuovo servizio quando questo comporti un pagamento supplementare.
Nel definire la multa, l’Antitrust ha tenuto conto del fatto che Telepass, a partire da dicembre, attuerà un meccanismo di opt-in, tale da permettere “una scelta consapevole” dei consumatori circa l’attivazione del nuovo servizio. Da prossimo dicembre, la società si è impegnata a “una serie di azioni volte all’acquisizione del consenso dei consumatori alla modifica contrattuale proposta secondo un meccanismo di opt-in, in base al quale in assenza di una dichiarazione espressa da parte del cliente, Telepass non procederà ad alcun addebito ai consumatori”. Unita all’atteggiamento di collaborazione riconosciuto dall’Antitrust, questa garanzia ha portato 100mila euro di sconto rispetto alla multa originale da 300mila euro.
Dal canto suo, Autstrade ha specificato che “alla luce del provvedimento la società si attiverà per ripristinare il vecchio servizio (che prevedeva il soccorso soltanto in autostrada) alle stesse condizioni precedenti”. Secondo la società, visto che il cambio di tariffa si è accompagnato con una promozione di un anno che di fatto ha prorogato i vecchi termini
per 12 mesi (come emerge dall’istruttoria), “finora i clienti interessati dal provvedimento non hanno pagato somme aggiuntive, nonostante l’introduzione del nuovo servizio di soccorso meccanico al di fuori della rete autostradale, utilizzato ad oggi da oltre 25.000 utenti”.
La Repubblica