Il ministro dell’Economia, in audizione alle commissioni Finanze di Camera e Senato, risponde alle critiche di Bankitalia e Upb sulle stime scritte nella nota di aggiornamento del Def. “La ripresa è più lenta di quanto desideriamo”
“Il Pil programmatico non è una scommessa”, ha scandito Padoan davanti ai parlamentari, rivendicando che la stima scritta nel Def è figlia dei programmi di intervento che si concretizzeranno con la legge di Bilancio da approvare entro il 20 del mese. “E’ un obiettivo ottimistico secondo alcuni commentatori, ambizioso secondo altri. Anche noi consideriamo che questo obiettivo sia ambizioso, perché abbiamo il dovere di esserlo. Questa ambizione è sostenuta in modo concreto da una manovra che dà una spinta alla crescita”. Padoan ha poi citato lo stesso presidente della Bce, Mario Draghi, che ha invitato più volte a cambiare il mix di costruzione del bilancio (tra entrate e spese) per rilanciare la crescita, pur senza aggiungere deficit. “La manovra è costruita con la cura invocata dal governatore della Bce“.
Il titolare di via XX Settembre ha quindi spiegato quali sono i capitoli della prossima Finanziaria che, secondo il governo, porteranno a raggiungere quell’obiettivo di crescita: “Vi anticipo i due assi portanti della prossima legge di Bilancio”, ha detto. “Disattivazione delle clausole di salvaguardia per 0,9 punti di Pil, e nuove misure programmatiche per la crescita”. Il riferimento è agli “incentivi a investimenti, innovazione, ricerca e sviluppo; il supporto alle Pmi, maggiori invesitmenti pubblici e supporto alla famiglia e alle pensioni basse”. Per quanto riguarda la riduzione del debito, Padoan ha chiarito che “resta ferma l’intenzione del governo di procedere con le dismissioni e le privatizzazioni, che hanno rallentato solo per la volatilità dei mercati finanziari”.
Tra le voci critiche verso la relazione di Padoan, Stefano Fassina (ex responsabile economico del Pd) ha accusato il governo di aver inserito nella Nota una valutazione “propagandistica” attribuendo alla riforma costituzionale un contributo di “stabilità” al quadro politico. Ha poi parlato di “plateale irrealismo” delle stime di miglioramento degli investimenti, grazie agli aiuti in arrivo dal governo.
Sulle valutazioni negative degli osservatori si è espresso il capogruppo socialista del Parlamento europeo, Gianni Pittella, secondo il quale “sono interlocutorie” e non avranno conseguenze sulle valutazioni di Bruxelles perché “la Commissione europea ed in particolare il presidente Juncker apprezzano quello che sta facendo l’Italia”. Continua Pittella: “Non vedo come Bruxelles possa dire ‘no’ ad una deviazione di uno zerovirgola” per mettere in sicurezza il territorio dopo il terremoto, “sarebbe assurdo”.
di RAFFAELE RICCIARDI, La Repubblica