Stefano Fermante ha rimesso il mandato nelle mani della sindaca, che ha protocollato la decisione mercoledì. Quando, assumendo le deleghe al Bilancio in attesa di nominare il nuovo assessore, ha detto: “Abbiamo una ragioneria che funziona benissimo”. Secondo Repubblica il tecnico ha lamentato di essere “completamente isolato” e di aveve “una responsabilità enorme” perché “i conti sono peggiorati”
Il ragioniere generale di Roma Capitale, Stefano Fermante, ha rimesso il mandato nelle mani della sindaca Virginia Raggi. Il Campidoglio perde dunque un’altra pedina, mentre la prima cittadina della Capitale sta ancora individuando il nome del nuovo assessore al Bilancio e di quello alle Partecipate. Mercoledì lei stessa ha assunto la delega al Bilancio in seguito all’ordinanza di revoca di Raffaele De Dominicis arrivata solo ieri nonostante la brevissima esperienza dell’ex procuratore della Corte dei Conti in giunta sia finita da oltre 20 giorni. Repubblica, che dà la notizia, riferisce peraltro che Raggi ha protocollato le dimissioni proprio mercoledì. Quando, annunciando appunto di aver avocato a sé la delega e di stare “lavorando sul bilancio”, ha anche assicurato: “Abbiamo una ragioneria che funziona benissimo“.
Peccato che Fermante, secondo il quotidiano romano, abbia invece lamentato di essere “completamente isolato” e di lavorare “senza un indirizzo politico, visto che l’assessore al Bilancio si è dimesso il primo settembre e la sindaca in tutto questo tempo non ha mai voluto incontrarmi. Ma nella situazione in cui versa il Campidoglio i rischi sono troppo alti: i conti sono peggiorati, io sto in prima linea, esposto a critiche spesso feroci, senza che nessuno mi dica cosa fare. Una responsabilità enorme, che non posso sopportare da solo”. Allarmanti anche i contenuti della relazione di 20 pagine con cui il tecnico ha accompagnato la lettera di dimissioni: ne emergerebbe che le finanze della Capitale, su cui come è noto pesa un debito miliardario, sono al collasso. E l’addio, l’1 settembre, di Marcello Minenna, nominato assessore il 6 luglio e dimessosi in polemica con la sindaca l’1 settembre, ha fatto saltare la manovra di assestamento prevista al varo dell’aula entro fine mese.
Intanto, dopo che il consigliere della Corte dei Conti Salvatore Tutino si è fatto ufficialmente da parte nella corsa a ricoprire la carica di nuovo responsabile dei conti, continua il toto nomi. Tra quelli circolati nei giorni scorsi ci sono: l’ex vicecomandante generale della Finanza Ugo Marchetti, l’ex ragioniere dello Stato Mario Canzio, gli economisti Nino Galloni, Antonio Lacetra, Alessandro Pantoni, Massimo Zaccardelli e Lucrezia Reichlin.
Il Fatto Quotidiano