L’ex biancazzurro alla radio: “Pensavo di meritare la fascia di capitano”
La ferita aperta. «Pensavo di meritare la fascia di capitano e ci sono rimasto male quando mister Pioli ha deciso di non darmela», dice Antonio Candreva a Radio6. Uno sfogo che si annunciava soft, perché «di questa società parlerò sempre bene, visto dove ero quando sono arrivato e dove sono ora». Invece il top player ora all’Inter piazza fendenti, eccome: «Avevo un contratto fino al 2019 e il desiderio di diventare un punto di riferimento, ma non me l’hanno permesso: avrei potuto anche rifiutare il trasferimento, però vista la situazione non l’ho fatto».
Eccola, la situazione: «Fino alla stagione prima ero considerato incedibile nonostante le offerte, poi sono diventato cedibile, non so perché, forse c’era bisogno di fare cassa, allora ho iniziato a prendere in considerazione le proposte». E sulla fascia della discordia: «Se avesse scelto il capitano per anzianità lo avrei accettato, c’erano altri prima di me, come i miei amici Marchetti e Radu. Non voglio polemizzare, Pioli ha dato la fascia a Biglia e lo spogliatoio non ha avuto niente da ridire. Però a quel punto ho rifiutato di fare il vice- capitano perché se non ero in grado di fare il capitano allora non ero adatto neanche per l’altro ruolo. Mi viene da pensare che la scelta non sia stata solo del mister, che poi si è preso tutta la responsabilità».
La replica della società è affidata a Diaconale, responsabile della comunicazione: «Era legittimo che Candreva volesse diventare un punto di riferimento della Lazio indossando la fascia di capitano, ma la decisione dell’allenatore è stata diversa. È un fatto che Candreva da dicembre in poi abbia chiesto con insistenza la cessione, e diciamo che la sua insistenza e il suo disagio hanno creato un clima poco disteso nello spogliatoio. È stato accontentato per la destinazione, visto che la società aveva trovato un accordo più vantaggioso con il Napoli, ma lui ha preferito l’Inter». Dopo l’ennesima polemica con un ex, ora è il caso di voltare pagina, di andare avanti.
Giulio Cardone, La Repubblica