Secondo il Rapporto Consob 2016, solo un italiano su sei conosce gli strumenti finanziari
In Italia manca cultura finanziaria e il Paese sta sotto la media europea. Sappiamo tutto di calcio, moda, vacanze, ma non sappiamo come investire i nostri risparmi. L’allarmante conclusione giunge dalla Consob che grazie a uno studio approfondito evidenza come a fine 2015 solo una famiglia su due partecipava ai mercati finanziari. Il dato emerge dal Rapporto della Consob sulle scelte di investimento delle famiglie che evidenzia come, a partire dal 2008, la partecipazione delle famiglie ai mercati finanziari ha subito una contrazione ma negli ultimi anni si e’ registrato un graduale recupero verso valori prossimi ai livelli pre-crisi. A fine 2015, in particolare, la quota di famiglie che possedeva almeno un prodotto finanziario si e’ attestata al 50% del totale a fronte del 55% nel 2007.
Vaghe conoscenze sulle forme di investimento
In altre parole, il Rapporto 2016 della Consob sulle scelte di investimento delle famiglie italiane conferma il basso livello di conoscenze finanziarie delle famiglie italiane con più del 20% degli intervistati che dichiara di non avere familiarità con alcuno strumento finanziario e l’8% di chi investe che non sa cosa possiede, mentre il restante 80% indica per lo più i titoli di stato e le obbligazioni bancarie. Il ricorso alla consulenza professionale cresce all’aumentare della cultura finanziaria. Il livello di conoscenze finanziarie, per lo piu’ omogeneo tra uomini e donne, e’ piu’ elevato tra i soggetti piu’ istruiti e i residenti nel nord Italia. Sempre sul fronte degli investimenti tramite il web, il 66% afferma di non essere interessato al servizio di robo-advice perché teme le truffe on-line. A fine 2015 la quota di famiglie che possedeva almeno un prodotto finanziario si è attestata al 50% del totale, in recupero, ma ancora indietro se paragonata al 55% del 2007. Quanto agli stili decisionali, più di un terzo degli investitori si affida ai suggerimenti di familiari e amici (informal advice). Inoltre, in base all’indagine Consob, l’anno scorso la ricchezza netta delle famiglie dell’Eurozona è aumentata (+3,2%), mentre è rimasta sostanzialmente invariata in Italia (+0,4%).
Gli italiani hanno risparmiato meno dei colleghi europei
E’ la fotografia dell’area euro scattata da Consob (Commissione Nazionale per le Società e la Borsa), che spiega come “il rafforzamento della situazione economica delle famiglie, testimoniato a partire dal 2013 dalla ripresa dell’occupazione e dall’aumento del reddito disponibile, è andato di pari passo con il costante miglioramento del sentiment degli operatori e il graduale ritorno del tasso di risparmio sui livelli pre-crisi (13%)”. In Italia, il tasso di risparmio resta molto al di sotto dei valori di lungo periodo, segnando un divario crescente rispetto alla media europea: rispettivamente circa il 10% e il 13% a fine 2015. La crisi non ha eroso quindi lo stock di risparmio ma ha inciso sulla capacita’ degli italiani di creare nuova ricchezza.
Mirco Galbusera, Investire Oggi