Una fonte ha confermato a Reuters che Mediaset ha depositato ieri presso l’Autorità di vigilanza del mercato francese un esposto in cui contesta alcuni passaggi della relazione semestrale di Vivendi in merito all’acquisto di Premium. Mediobanca continua a puntare sul broadcaster italiano (outperform)
Mediaset ha depositato ieri presso l’Autorità di vigilanza del mercato francese (AMF) un esposto in cui contesta, chiedendone la correzione, la veridicità di alcuni passaggi della relazione semestrale di Vivendi che riguardano il contenzioso in corso su Premium. È quanto ha confermato oggi una fonte all’agenzia Reuters.
Nella nota semestrale il gruppo di Vincent Bolloré ha dichiarato che l’accordo di aprile per l’acquisto di Mediaset Premium, poi rinnegato, era soggetto a una due diligence di Deloitte da cui sarebbe emerso che i numeri forniti in precedenza non erano realistici ma fondati su basi gonfiate artificialmente. Nell’esposto, ha spiegato la fonte alla Reuters, Mediaset ribadisce che le condizioni per l’accordo erano il numero di abbonati e l’Arpu (ricavo medio per utente) a fine 2015 e non eventuali piani prospettici o l’esito della due diligence. L’esposto sostiene, dunque, che Vivendi , società quotata a Parigi, avrebbe informato in modo scorretto il mercato.
La scontro tra i due gruppi, iniziato a luglio quando Vivendi ha annunciato di non voler rispettare i termini dell’accordo per l’acquisto della pay tv del Biscione per differenze significative nell’analisi dei risultati, è approdato in Tribunale. Mediaset ha infatti intentato una causa contro il gruppo francese a tutela dell’esecuzione del contratto. Secondo Vivendi , però, non ci saranno udienze prima della fine di febbraio, anche se, tra le opzioni dei legali del Biscione, c’è anche il ricorso alla procedura d’urgenza per accelerare i tempi con una sentenza entro sei mesi.
Contemporaneamente, però, le parti starebbero discutendo per evitare il processo legale e concordare una compensazione per la mancata acquisizione di Premium. Ma si prospettano anche soluzioni industriali con l’entrata di un eventuale terzo partner. Telecom Italia ha già negato nelle scorse settimane ogni interesse.
Mentre i top manager di Mediaset e Sky si sarebbero già incontrati anche se in passato il gruppo di Murdoch non era disposto a corrispondere più di 600 milioni di euro contro i 1,1 miliardi chiesti da Mediaset . Ma la rosa dei potenziale acquirenti, come anticipato di recente da Mf-Milano Finanza, comprende anche i fondi di Abu Dhabi, Liberty Media, Discovery ed emittenti cinesi.
Secondo Mediobanca Securities il business della tv in chiaro di Mediaset è al momento scambiato a un multiplo di 6,1 il rapporto enterprise value/ebit 2018 rispetto al multiplo di 10,3 dei competitor europei, ovvero con uno sconto del 40%. Quindi, “c’è l’opportunità”, hanno suggerito gli analisti, “di investire nel primo broadcaster italiano con un enterprise value implicito di circa 1 miliardo di euro, non lontano da quello di Rcs “, hanno sottolineato.
Gli analisti di Mediobanca nella loro somma delle parti di Mediaset hanno un valore di 400 milioni di euro per Premium con uno sconto del 75% rispetto al rapporto enterprise value/ricavi dei competitor quotati. Non considerando il valore di Premium, cosa che non ha senso a parere degli analisti, il titolo Mediaset risulterebbe scambiato a un multiplo di 8 il rapporto enterprise value/ebit 2018 con uno sconto del 20% rispetto agli altri player del settore.
Il titolo Mediaset negli ultimi tre mesi è sceso del 25% mentre i titoli del comparto media solo del -7%. Mediobanca ha confermato il rating outperform sull’azione con un target price a 4,07 euro. Il titolo al momento è in calo a Piazza Affari dello 0,75% a 2,928 euro. In vista dell’asta per l’aggiudicazione dei diritti tv del calcio, che avverrà nel corso del primo semestre 2017, gli analisti ritengono sia fondamentale raggiungere al più presto una situazione definita in merito al controllo di Mediaset Premium.
Nel frattempo la Rai ha indicato una raccolta pubblicitaria in crescita del 45,9% a luglio e del 15,2% ad agosto, portando il dato da inizio anno ad agosto a +13,4%. La tv pubblica ha beneficiato nel bimestre delle Olimpiadi come già degli Europei di calcio a giugno, eventi in esclusiva. Nel primo semestre dell’anno la raccolta pubblicitaria per l’intero settore televisivo in Italia, secondo i dati Nielsen, è salita del 7,8% con Mediaset a +3,7% e La7 a +2,5%.
Barbara Pianese, Milano Finanza